Con le private label, la Gdo ha condizionato negli ultimi anni il mercato del vino sfuso, soprattutto in quei paesi e mercati in cui il fenomeno “vino a marchio del supermercato” non è cosa da poco. Si pensi ad esempio al Regno Unito, da cui, per suggerimento del noto giornalista e blogger del vino Richard Siddle (la cui riflessione riportiamo via Vinex), arriva la notizia che anche grandi catene del settore della ristorazione “informale” stanno impegnando in questo senso importatori e distributori di bevande alcoliche, come Ehrmanns o Wine Alliance.
Il vino a marchio della catena di ristorazione risponde in primo luogo alla necessità di avere a disposizione (in tempi brevi) grandi quantità di vino la cui qualità e il gusto siano costanti nel tempo, cosa non sempre possibile con il vino in bottiglia.
FEB