di Fabiano Guatteri
“Ritengo che il vino sia alimento e bevanda di piacere al tempo stesso; è parte integrante dell’alimentazione in certe condizioni e in certe dosi, ma nello stesso tempo è storia, tradizione, territorio, tutto un insieme di qualità e di caratteristiche che in questi anni abbiamo cercato un po’ tutti noi produttori di raccontare nel migliore dei modi”. A parlare è Diego Bosoni che segue la parte commerciale, comunicazione e marketing dell’azienda di famiglia Lunae Bosoni, cantina spezzina di Ortonovo.
Qual è il rapporto della vostra azienda con la gastronomia?
E’ stato ed è molto forte e molto stretto. Sono nato in cantina, una cantina familiare, mio padre, mio nonno… ma è come se fossi nato anche nei ristoranti perché gran parte dei nostri clienti erano e sono i ristoratori. Per cui il nostro legame con i ristoranti è stretto e forte ed è un legame che ha dato anche stimoli verso un’evoluzione e un’elevazione del profilo qualitativo della nostra cantina. Tante idee, tanti stimoli, molti spunti sono stati dati da chef, ristoratori, gastronomi sia a mio padre sia a me.
Sfruttate l’abbinamento cibo/vino nella vostra comunicazione/promozione?
Sfruttiamo l’abbinamento vino cibo in una maniera talvolta più aperta e più creativa. Non vogliamo dare dogmi precisi e netti, ma fornire anche degli stimoli che possono spingere il fruitore del nostro vino a provare liberamente dei propri abbinamenti. Non leghiamo ogni etichetta, ogni vino a un piatto, a un determinato ambiente alimentare. Diamo dei consigli e stimoliamo i nostri clienti a cercare l’abbinamento giusto, a individuarlo liberamente.
Avete mai pensato di abbinare correttamente i vostri vini con le cucine dei Paesi in cui la vostra azienda esporta?
E’ un’idea interessante e talvolta succede. Il nostro approccio con il mercato estero è abbastanza giovane perché è un progetto nato dieci anni fa. In questo arco di tempo abbiamo iniziato ad avere qualche approccio, qualche incontro tra proiezioni gastronomiche diverse dalle nostre e i nostri vini e devo dire con risultati interessanti in più parti del mondo.
Il tema di Expo – oltre all’alimentazione – è stato anche la sostenibilità. Qual è il vostro impegno aziendale in questo contesto?
Un argomento sicuramente attuale di cui tanti ne parlano. Nella nostra azienda cerchiamo di dare attenzione più possibile a quello che è la sostenibilità partendo dalle basi, ossia la terra, il vigneto, la fase di lavorazione iniziale e questo percorso riportarlo in tutte le altre fasi. Non utilizziamo diserbanti, non utilizziamo pesticidi, lavoriamo unendo generazioni diverse, perché i vecchi possano insegnare ai giovani; cerchiamo il più possibile un approccio sostenibile, rispettoso, approccio che chiamerei giusto e contemporaneo.
Quale è stata la vostra esperienza all’Expo?
Per noi Expo è stato un veicolo di comunicazione importante. Abbiamo avuto più incontri piacevoli e interessanti, momenti come quello che stiamo vivendo adesso a Identità Expo dove abbiamo organizzato una degustazione guidata dei nostri vini. Mi auguro che Expo possa avere un proseguo sia a livello di filosofia, sia a livello di rapporti che si sono andati costruendo.