Il valore dell’industria degli alcolici potrebbe raggiungere in Cina, entro il 2025, il valore di 1300 miliardi di yuan, al cambio attuale più di 165 miliardi di euro, con un tasso annuo di crescita composto (CAGR) del 5% a partire da 2016 e grazie soprattutto all’aumento dei prezzi medi.
Allo stessa data, i profitti del mercato del vino potrebbero arrivare al valore di 200 miliardi di yuan (circa 25,4 miliardi di euro), crescendo ogni anno dell’8%, grazie alla tendenza da parte dei consumatori a scegliere prodotti più costosi (fenomeno già denominato premiumization).
Lo suggerisce un report di Goldman Sachs e Gao Hua Securities, di cui vi riportiamo alcuni dati grazie ad un articolo comparso sulle pagine web del South China Morning Post a firma Lam Ka-sing.
Lo studio di mercato, condotto dagli analisti Liao Xufa e Lincoln Kong, mette inoltre in stretta relazione l’aumento del consumo di vino con il crescere dell’età dei consumatori. Se, infatti, il consumo di alcolici locali e tradizionali (come ad esempio il baijiu) è oggi soprattutto appannaggio delle persone più anziane, il vino è consumato soprattutto dai giovani.
Il 53% dei consumatori abituali di alcolici tradizionali cinesi ha oggi 45 anni o più, mentre nella stessa fascia d’età i consumatori abituali di birra sono il 30%, quelli di vino il 27%.
Con il passare degli anni tuttavia i Millennials prenderanno il posto di questi consumatori di alcolici tradizionali, facendo così crescere i consumi di vino. Entro il 2025 inoltre si stima che la popolazione dei cinesi over 55 sarà di un quarto superiore a quella del 2015.
Anche se probabilmente i profitti dell’industria del vino cresceranno più lentamente di quelli dell’industria dei superalcolici e della birra tra il 2016 e il 2025, il volume del consumo di vino potrebbe crescere più velocemente degli altri, e del 72% in 8 anni. A ciò concorrerà anche il guadagno di quota dei vini importati su quelli locali, con la fetta di mercato degli importati – più riconosciuti e scoperti dai giovani – che potrebbe passare dal 40% del 2016 al 63% nel 2025 (ipotesi questa tuttavia in contrasto con quanto recentemente previsto dalla China Association for Liquor and Spirits Circulation, si veda però qui in proposito).
FEB