Nel testo approvato ieri alla Camera, il decreto cosiddetto Sviluppo contiene la norma che avevamo anticipato a giugno, che estende le sanzioni applicabili alle aziende che non versano ai consorzi con incarico erga omnes il contributo per le spese relative alla promozione, tutela, vigilanza. Non solo pena pecuniaria triplicata, ma la sanzione della sospensione del diritto a utilizzare la Dop o Igp fino alla rimozione della causa che ha dato origine alla sospensione.
La norma del decreto Sviluppo, contenuta nell’articolo 59, estende poi la sospensione anche al cosiddetto “contributo di avviamento” che può essere richiesto dai consorzi ai nuovi soggetti utilizzatori di una Dop-Igp. Per la verità, il contributo d’avviamento è ancora in attesa di una norma di attuazione specifica da parte del Mipaaf.
Questo il testo approvato dalla Camera, che ora deve passare il vaglio del Senato per diventare legge.
ARTICOLO 59.
(Disposizioni urgenti per il settore agricolo).
1. All’articolo 24 del decreto legislativo 8 aprile 2010, n. 61, dopo il comma 3 è aggiunto il seguente: 3-bis: “Salva l’applicazione delle norme penali vigenti, il soggetto inserito nel sistema di controllo di una denominazione di Origine Protetta o di una Indicazione Geografica Protetta che non assolve in modo totale o parziale, nei confronti del Consorzio di tutela incaricato, agli obblighi di cui all’articolo 17, comma 5 e comma 6 del presente decreto legislativo è sottoposto alla sanzione amministrativa pecuniaria pari al triplo dell’importo accertato”.
2. Al comma 5 dell’articolo 24 del decreto legislativo 8 aprile 2010, n. 61, le parole “Per l’illecito previsto al comma 3” sono sostituite dalle seguenti: “Per gli illeciti previsti al comma 3, 3-bis e al comma 4”.