E’ il Prosecco la denominazione di origine più prodotta in Italia, con 1,2 milioni di ettolitri di produzione potenziale e una quota dell’8% sul totale nazionale a Do prodotto nel 2010. E’ quanto rende noto un report dell’Ismea che fotografa lo stato produttivo e di mercato dei vini a denominazione d’origine in Italia. La produzione di Prosecco nel 2010 è stata in forte crescita (+29%), mentre nello stesso anno la produzione generale a Do ha registrato una crescita del 2,4%, per un ammontare di 14,4 milioni di ettolitri, pari a circa 1/3 della produzione complessiva di vino. In lieve diminuzione invece le superfici destinate a vini a Do, per un totale di 212.000 ettari (-1,4%).
A contribuire all’incremento della produzione di vino Do in generale sono stati, oltre al Prosecco e al Conegliano Valdobbiadene, che da un paio di anni hanno cambiato il loro assetto normativo e produttivo, anche le Do Piemonte, Asti ed in misura minore il Bardolino. In flessione invece la produzione di Valpolicella, Chianti Classico ed in misura minore quella delle Doc del Trentino Alto Adige, del Chianti e del Montepulciano d’Abruzzo.
Nel caso delle Doc-Docg, come anche per le Igt, è forte la concentrazione della produzione su poche di esse: le prime dieci Doc-Docg rappresentano infatti circa il 41% del totale di questo segmento. Nel 2010, più della metà delle uve destinate a vini Doc-Docg sono state conferite a strutture di tipo cooperativo, per un altro 24% vendute e per quasi il 22% vinificate in proprio. È evidente quindi come la struttura cooperativa tenda ad assolvere il ruolo di elemento aggregatore per aggirare i limiti strutturali.
In riferimento ai vini Igt, nel 2010 le superfici sono cresciute di quasi l’1% e la produzione di uva e vino ha fatto segnare un generale incremento (+3,3%), anche se localmente non mancano sensibili aumenti come nel caso delle Igt Salento o Puglia. Meno marcati gli incrementi per le indicazioni geografiche Veneto, Emilia, Ravenna e Rubicone. In flessione, invece, i quantitativi di Marca Trevigiana, ma soltanto a causa dello spostamento di parte della produzione verso la denominazione Prosecco, e delle Igt regionali Sicilia e Toscana.
Anche per le Igt, sottolinea Ismea, è molto forte la concentrazione della produzione su poche di esse: le priume dieci assommano oltre il 73% del totale. L’Igt (ormai ex) più prodotta è la Sicilia (2,6 milioni di ettolitri, il 17% del totale), seguita da Veneto ed Emilia.