La Fédération des Exportateurs de Vins & Spiritueux de France (FEVS) ha reso pubbliche le sue statistiche sulle esportazioni di vino e superalcolici dalla Francia nel 2016 (qui il comunicato stampa, in lingua francese, con i dati analitici).
Bilancio dolceamaro, visto che sul 2015 il volume delle spedizioni all’estero è fermo a 188 milioni di casse ed il giro d’affari cresciuto del solo 1% fino a 11,9 miliardi di euro.
Bilancio dolce per i produttori di superalcolici che vedono la categoria crescere del 5,2% in valore (fino a 3,9 miliardi di euro) e del 5,1% in volume (fino 50,6 milioni di casse).
Bilancio amaro invece per i produttori di vino, e in particolare per quelli della Champagne e di Bordeaux (per lo Champagne si vedano qui i dati sull’export diffusi a gennaio dal Comité Champagne).
A leggere i dati analitici delle esportazioni, ciò che appare più rilevante è il ruolo del mercato del Regno Unito, secondo mercato in valore delle esportazioni francesi di bevande alcoliche dopo gli Stati Uniti (che hanno totalizzato nel 2016 2,8 miliardi di euro, +8%).
Verso l’UK, infatti, il vino ha perso il 10% in valore (totalizzati 1,08 miliardi di euro) e il 7% in volume (dati questi delle dogane francesi, che citiamo via Harpers); lo Champagne da solo ha perso il 14% in valore e il 8% in volume, il Bordeaux il 23% in valore e l’8% in volume.
Al contrario sullo stesso mercato i superalcolici guadagnano il 3,3% in valore e il 17,6% in volume.
Per meglio comprendere le dinamiche di queste esportazioni è bene sottolineare che nel computo valore lo Champagne ha avuto nel 2016 un peso del 22%, il Bordeaux del 15%, il vino di Borgogna il 7% ed il Cognac dl 23%, a dire che i quattro citati insieme valgono due terzi dell’export francese di bevande alcoliche; in termini di volume invece sommando il peso di Champagne (6%), Bordeaux (12%), vino di Borgogna (3%) e Cognac (8%) si arriva al 29% delle esportazioni in volume.
FEB