Chanpagne fermo, Bordeaux in retromarcia, Igp così così e varietali al palo. Si salvano in pochi nel consuntivo export di settembre della Francia e tra questi sicuramente i vini di Borgogna, anche se le percentuali di crescita non sono da urlo, il Languedoc-Roussillon ma soprattutto i vini del Rosanom che sfoderano una crescita del 13% a valore, per un prezzo medio schizzato in alto del 6%. Ancora più altisonanti le percentuali di crescita dei vini comuni, in aumento del 15% a valore.
Insomma, continua per i vini francesi – almeno quelli blasonati – il periodo di magra, con ribilanciamenti a Ovest e sui mercati consolidati e brusche cadute a Est, in Asia, con Bordeaux in crisi d’identità in Cina ma soprattutto a Hong Kong, dove la perdita annua è del 10%.
Per gli Champagne, invece, le cose vanno male sui molti dei principali mercati di destinazione (UK, Usa, Giappone, Italia, Germania), mentre rimangono buone le performance su Belgio e Singapore.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Dogane francesi