Che il mercato tedesco non ci abbia mai abituato a performance da urlo non fa notizia. Fa notizia però il fatto che alcune categorie di prodotto, leggasi spumanti, che stanno trainando la crescita italiana in molti piccoli e grandi Paesi, qui passino dei brutti momenti. A tutto il 2013, infatti, le importazioni tedesche di vino con le bollicine si inchiodano non solo a volume (-2%, a 74 milioni di litri), ma – fatto più preoccupante – vanno decisamente indietro anche sui fatturati, con un -8% di passivo, a 356 milioni di euro, per un calo dei prezzi medi d’acquisto del 7%.
L’Italia contribuisce non poco alla performance generale, annzi il passivo èdei più deludenti in assoluto tra i grandi fornitori: -10% a volume, addirittura -14% a valori, il che regala il sorpasso agli spagnoli, cresciuti invece del 4% e rimasti dietro di noi per cinque anni buoni. Male il consuntivo anche per la Francia, scesa dell’11%, nonostante un listino tagliato del 12%.
Sul lato bottiglia, il mercato è abbastanza sonnolento: saldo zero sui volumi, debole crescita a valori (+2%), con l’Italia che perde in casse (-3%), ma stabilizza i valori grazie a un prezzo medio sopra del 4% rispetto al 2013. Meglio la Francia (+4%), stabile la Spagna, mentre il vero botto sembrano averlo fatto gli americani, cresciuti del 12% abbondante.