Mercato ancora incerto quello giapponese, affardellato dalla cronica debolezza dello yen sulle principali valute, che ha costretto gli importatori a esborsi monetari maggiori rispetto allo scorso anno per garantirsi quantità di prodotto bene o male simili al periodo gennaio-settembre 2013.
La Francia patisce un calo a volume del 3%, mentre più pesante è la situazione per Usa (-12%) e Spagna (-14%). L’Italia invece chiude a +5%, migliorando il consuntivo del primo semestre, archiviato a +2%. Top performer il Cile, sorretto dagli accordi di libero scambio che sono ormai entrati pienamente operativi sul fronte dell’import di vino. Male invece l’Australia (-5%), altro Paese che ha siglato quest’anno un accordo di libero scambio con il Giappone, che dovrebbe nel giro dei prossimi sette anni far piazza pulita di tutte le tariffe all’ingresso. L’industria australiana sta guardando con molta speranza a questa manovra diplomatica, certa di poter replicare la positiva esperienza cilena.