Ciatti Global Wine & Grape Brokers ha in questi giorni pubblicato il report Global Market Update – June 2013 sul commercio internazionale di vino.
Ecco quanto rilevato per i mercati scandinavi, in particolare: Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia.
Danimarca. Nel 2011 occupava l’undicesimo posto nella classifica mondiale dell’import di vino per volume. Lo sfuso rappresentava allora il 38% del vino comprato all’estero mentre l’imbottigliato il 58%. Fornitori principali negli anni passati sono stati Italia, Francia e Spagna così che le forniture di vino dall’Unione Europea occupavano il 45% dell’import danese per volume e il 50% di quello per valore. Negli ultimi anni, tuttavia i vini del Nuovo Mondo hanno guadagnato quote in questo mercato, soprattutto quello cileno (share del 15%) e quello sudafricano (9%).
In generale, da parte dei Danesi, vi è soprattutto richiesta di vini varietali, i vini biologici inoltre sono sempre più ricercati in questo mercato, allo stesso modo che in Olanda e Giappone. I consumi, soprattutto quelli di vino rosso, sono in lieve crescita. Negli ultimi dieci anni è stata rilevata una crescita dei consumi del 25%.
In Generale gli osservatori di Ciatti indicano la Danimarca come uno dei mercati promettenti in funzione del numero degli abitanti del Paese, 5,5 milioni di persone e del consumo pro capite di vino, circa 35 litri annui. La Danimarca beve circa l’1% del vino consumato ogni anno in tutto il mondo.
Svezia. Le vendite di vino sono cresciute del 2,3% in volume nel primo quarto del 2013 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Secondo i dati di Systembolaget, rivenditore governativo svedese si tratta di vendite in quattro mesi per un milione di ettolitri. Nel 2012 le vendite sono cresciute del 1,8% per un totale di 1,945 milioni di ettolitri (cioè il 42% delle vendite totali di Systembolaget).
Continua il trend di crescita dei vini venduti a più di 90 Corone svedesi, circa 10 euro per bottiglia; guardando alle vendite il Bag in Box risulta essere il sistema di confezionamento più apprezzato dai consumatori svedesi.
I vini bianchi contano nel 2012 per il 31,2% con vendite per circa 606mila ettolitri (e proprio il 69% di questi è venduto in tetra box, mentre per i rossi le vendite in cartone hanno una quota del 62%). Il vino rosso, con 1,06 milioni di ettolitri prende il 54,5% delle vendite toltali. In volume il commercio di rosso è cresciuto del 2,8% nel 2012: la varietà più “dinamica” è il Pinot Nero +35%. I rosati contano nelle vendite per il 6,1% con 118mila ettolitri e una crescita sul 2011 del 1,1%.
I vini italiani contano per il 29% nelle vendite in volume e per il 32% per quelle in valore cosicché l’Italia è al primo posto tra i fornitori di vino rosso. E’ tuttavia il Sud Africa che batte per quota di mercato e volume e valore. Bene anche la Francia che è il fornitore in maggior crescita, soprattutto per la capacità di proporre diverse tipologie nei diversi segmenti di prezzo.
Finlandia. Nell’Aprile 2013, Alko, organizzazione governativa che detiene in Finlandia il monopolio sulla vendita di alcolici al dettaglio, ha registrato una diminuzione delle vendite rispetto all’anno passato a causa, si ipotizza, soprattutto dell’alto livello di tassazione. Se in generale il commercio di alcolici è dunque in calo, il vino rosso fa registrare una lieve crescita delle vendite. Il Cile è primo fornitore finlandese di vino con una quota di mercato del 24,1%, seguono Spagna, 13,5%, Italia, 11,3%, Sud Africa, 11,1%, Francia, 10,6%, Australia, 7,9%, Argentina 5,8%, Germania 4,6%.
Norvegia. E’ mercato in costante crescita, con i consumi di vino duplicati negli ultimi dieci anni: per il 2010 si tratta di 687mila ettolitri, e un pro capite annuo di 14,74 litri. Il vino rosso è quello più apprezzato dai norvegesi e prende il 75% delle vendite. Italia, Spagna e Francia sono i maggiori fornitori di vino e le spedizioni dall’Unione Europea valgono tre quarti delle importazioni totali per valore e due terzi di quelle in volume.