E’ arrivato anche il dato del primo semestre italiano, buon ultimo rispetto alla maggior parte dei Paesi Ue ed extra Ue. Le cose continuano ad andare nella direzione tracciata sin da inizio anno, con valori in crescita (+9%) e volumi in riduzione (-3%). Il totale cumulato è di 2,3 miliardi di euro, per un quantitativo prossimo ai 10 milioni di ettolitri tra spumanti (gli unici a crescere anche a volume, +11%), bottiglia (+6% a valore) e sfusi (+21%).
Focalizzando l’attenzione sull’export di vino in bottiglia, continuano ad andare bene le cose sul primo mercato di destinazione, gli Usa. che crescono del 9%, a 459 milioni di euro, mentre la Germania, a fronte di una riduzione a volumi del 5%, guadagna il 4% a valore, per un prezzo medio in salita del 9%. Stessa musica in UK, dove però la crescita del prezzo medio arriva a +15%.
Spacchettando il dato dell’imbottigliato per categorie, si nota la buona performance dei frizzanti Igp (+14% il prezzo medio), mentre sui vini fermi il comparto Dop/Igp viaggia in andamento lineare, con un eguale aumento dell’8% sul prezzo medio. In generale, meglio i bianchi dei rossi come performance a valore. Sui vini comuni si ribalta lo scenario, con i rossi a +12% e i bianchi in negativo per lo stesso valore.
Sul lato vini sfusi, il prezzo medio cumulato da gennaio continua a rimanere a livelli molto alti, 83 centesimi al litro. Nel secondo trimestre (aprile-giugno), si è arrivati addirittura a 88 centesimi, un vero e proprio record. Qui sotto il grafico per trimestri dal 2009, con l’arrampicata delle quotazioni iniziata dal 3° trimestre 2012.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Istat