La previsione riportata nell’ultima nota di congiuntura dell’Oiv, l’Organismo tecnico intergovernativo del settore vitivinicolo, parla di una stabilizzazione del vigneto comunitario, nel 2011, attorno ai 3 milioni 530mila ettari, con la chiusura della terza ed ultima campagna di abbandoni definitivi. Un dato che, se confermato, porterebbe la riduzione a livello dei Ventisette a 262mila ettari tra il 2008 e il 2011, di cui due terzi riconducibili ai premi di abbandono.
Complessivamente, stima ancora l’Oiv, la dimensione dei vigneti extracomunitari non avrebbe subito invece particolari scossoni. Un risultato frutto di andamenti diversificati, con riduzioni in Argentina, Turchia e Sudafrica, compensate da aumenti in Australia e Cile e, verosimilmente, nelle campagne cinesi.
Oltre i confini Ue l’estensione dei vigneti è misurata attorno ai 3 milioni 965mila ettari. Stima che porterebbe il dato globale nell’intorno dei 7 milioni e mezzo di ettari, un dato inferiore dell’1,2% (94mila ettari in meno) ai livelli 2010.
Per quanto attiene alla produzione, gli aggiornamenti statistici, elaborati dall’Oiv, cifrano il dato Ue 2011 (computando anche succhi e mosti) in 156,9 milioni di ettolitri, un risultato grosso modo analogo a quello, già scarso, del 2010 (156,4 milioni), ma inferiore di oltre il 4% alla media del quinquennio 2006-2010.
Stabile, a 72,4 milioni di ettolitri nel 2011, nonostante il balzo record di Cile e Nuova Zelanda, la produzione extra-Ue, limitatamente però ai paesi di cui l’Oiv dispone di informazioni.
Valutazioni che portano a inquadrare il dato mondiale, al netto di succhi e mosti (considerando anche il resto dei paesi produttori), in una forbice compresa tra 262,1 e 269,4 milioni di ettolitri. Con il dato medio, a 265,7 milioni, che porterebbe a un aumento di appena lo 0,2% rispetto a 2010.
Ancora giù i consumi in Europa, in un’annata di forti riduzioni soprattutto in Italia. L’organismo internazionale stima, al riguardo, un livello Ue inferiore ai 122 milioni di ettolitri, in calo dello 0,5% a distanza di un anno. Per gli altri paesi monitorati, gli sviluppi sono invece globalmente favorevoli, grazie a una progressione soprattutto in Usa (+3,3% su base annua).
Un’evoluzione che porta a stimare il dato globale nei dintorni dei 242 milioni di ettolitri, corrispondenti a una crescita dello 0,7% sul 2010. Un risultato di per sé positivo sul quale l’Oiv suggerisce però prudenza, alla luce delle evidenze macroeconomiche sfavorevoli di questo avvio del 2012 soprattutto in Europa, dove si concentra la metà dei consumi vinicoli globali.
Ottimi, infine, gli sviluppi sull’interscambio mondiale. Ad oggi – afferma l’Oiv – più di 4 litri di vino su 10 nel Mondo hanno attraversato un confine prima di essere consumati.
Nel 2011 i volumi di vino complessivamente movimentati sui circuiti internazionali hanno toccato quota 103,5 milioni di ettolitri. Si tratta di un livello superiore dell’8% a quello dell’anno precedente, che conferma, senza consolidarla, la dinamica espansiva già rubricata nel 2010 (+9,6%).
Interessante, al riguardo, il rafforzamento della quota dei primi 5 esportatori europei (Francia, Italia, Spagna, Germania e Portogallo), che dal 62% del 2010 si è portata al 65,5% negli ultimi dodici mesi.
Fonte: OIV