Il Prosecco spumante, nelle versioni Doc e Docg, è un fenomeno da 354 milioni di euro di fatturato all’estero per un volume che sfiora ormai il milione di ettolitri, con trend di crescita a due cifre più che consolidati. A tirare di più sono i due grandi mercati di destinazione, Stati Uniti e UK, che fanno insieme 175 milioni di euro, ovvero la metà esatta del totale export, e che vedono performance di crescita da capogiro: +58% nel 2013 Londra, +30% gli Usa. In calo invece il terzo mercato di destinazione, la Germania, soprattutto sul fronte volume (-17% il consuntivo 2013), mentre ottime prospettive si stanno aprendo in Svizzera, destinata – con i trend di crescita attuali – a scalzare proprio Berlino dal podio entro tre anni.
Sono queste alcune delle indicazioni emerse nel corso della tavola rotonda dedicata al Prosecco a Enovitis in Campo, durante l’intervento del professor Vasco Boatto, Cirve di Padova, che ha snocciolato i dati e dipinto qualche scenario futuro. Un futuro costruito intanto su una gestione oculata della produzione, soprattutto sul lato della Doc, che ha consentito oggi di avere una chiarezza ottimale sul fronte della gamma prezzi in rapporto alle tipologie prodotte. Una piramide che vede alla base il frizzante Doc con un prezzo medio a bottiglia di 3 euro per poi salire gradualmente fino al vertice, rappresentato dagli 11 euro del Cartizze, con crescite omogenee in rapporto al livello di tipologia. Insomma, stravaganze contenute al minimo, concetto non scontato nel momento dell’ingresso della tipologia Doc sul mercato, che qualche timore sulle colline di Valdobbiadene lo aveva creato.
La chiarezza in fatto di prezzi ha consentito quindi una crescita omogenea a tutto l’insieme, che si presenta sul mercato estero forte di un totale – tra frizzante e spumante – di 182 milioni di bottiglie, per un valore 465 milioni di euro, equivalenti nel 2013 a una crescita del 20%.
Diversificare il portafoglio
Il neo su cui lavorare, evidenziato da Boatto, è la concentrazione dell’offerta all’estero: sul lato spumante, di cui oltre il 60% delle vendite si fa sui mercati internazionali, il grosso della richiesta proviene da tre Paesi: UK, Usa e Germania fanno il 60% del totale a valore; aggregando il frizzante si sale al 62%. Una concentrazione, misurata in indice matematico, che sta attorno al 16%, contro il 10% dello Champagne, mentre più omogeneo al Prosecco è il dato del Cava, al 14%.
I mercati su cui lavorare sono quindi quelli di seconda fascia, che stanno progressivamente crescendo in maniera concreta: oltre alla Svizzera e all’Austria, tutto il blocco scandinavo, il Canada, il Giappone, e andando su quelli “micro”, tutto l’Est Europa e le repubbliche baltiche, raggruppati in performance decisamente promettenti.
Domanda e offerta
Sul lato del governo dell’offerta, infine, le previsioni del Cirve indicano due macroscenari per il Prosecco Doc, entrambi correlati a un aumento della richiesta del mercato. In caso di scenario moderatamente positivo, attorno a +12% di crescita (equivalenti a 40 milioni di bottiglie per anno), e stimando un potenziale produttivo di 2,7 milioni di ettolitri nel 2014 e di 2,8 nel successivo, nel 2016 ci si troverebbe con giacenze di circa 270.000 ettolitri, ovvero il 10% della produzione. Diverso invece il quadro con scenario fortemente ottimista, attorno a +20% di crescita del mercato, equivalente a 60 milioni di bottiglie annue: nel 2015 il saldo si tradurrebbe in 340.000 ettolitri rimasti in cantina (il 13%), ma nel 2016 si andrebbe sotto di 30.000 ettolitri. Al Consorzio ovviamente la palla per le valutazioni del caso.
Fonte: elaborazioni Cirve su fonti varie
Imbottigliamenti in crescita, il Doc record
Nella relazione di Denis Giorgiutti, Valoritalia, i numeri dell’andamento degli imbottigliamenti dei tre Prosecchi. Per tutti, nel periodo da gennaio a maggio 2014 (l’ultimo disponibile), si assiste a una crescita degli ettolitri idonei imbottigliati: Asolo 4.363 (+1% rispetto al gennaio-maggio 2013), Conegliano Valdobbiadene 248.119 (+14%) e Prosecco Doc 818.112 (+27% annuo).
Per il Doc, in particolare, maggio, con 178.967 ettolitri imbottigliati, è stato il mese record non solo del 2014, ma anche in confronto ai corrispondenti mesi dal 2011 a oggi.
Fonte: Valoritalia