A un mese dall’inizio del raccolto in Extremadura, il panorama è desolante: da un lato le cooperative hanno quasi l’80% del raccolto dello scorso anno bloccato per mancanza di contratti, dall’altro i prezzi dei vini non coprono più i costi di produzione.
A livello nazionale, secondo le ultime rilevazioni, ci sono 33,9 milioni di ettolitri di vino stoccati, a cui si sono andati ad aggiungere i 53 milioni di ettolitri del nuovo raccolto, con la capacità delle cantine ormai al collasso.
Al problema della quantità si aggiunge quello della qualità: secondo le organizzazioni agricole ci sono 10 milioni di ettolitri di vino “di scarsa qualità” a cui è pressoché impossibile trovare mercato.
Terzo problema, figlio dei primi due, è l’equilibrio tra domanda e offerta, che sta incidendo fortemente sui prezzi: con le cifre di oggi, si è tutti consapevoli che molti industriali compreranno uva senza listino.
In relazione alla proposta del ministero delle Politiche Agricole di regolamentare la produzione, l’Union de Extremadura ritiene che sarebbe una cosa positiva, a patto di avere un serio controllo di ciò che viene importato, a basso costo, specie da Cile e Sudafrica.
Così l’Union ha chiesto al Governo l’immediata attuazione di un piano di distillazione per 10 milioni di ettolitri di vino, sostenendo che questa misura può alleviare i problemi di capacità delle cantine da una parte e soprattutto riequilibrare domanda e offerta. In secondo luogo, per la vendemmia prossima, sarebbe necessario studiare l’attuazione della vendemmia verde o altre misure contenitive, sempre nel contesto di un piano che preveda il rigido controllo delle importazioni. “