Il Magrama, ministero spagnolo dell’agricoltura, ha previsto in un recente rapporto dal titolo “La situación competitiva de los vinos españoles en el mundo y previsiones de evolución” una consistente crescita delle esportazioni di vino da qui al 2025.
Secondo l’analisi, infatti, nei prossimi 10 anni le spedizioni all’estero di vino dalla Spagna raggiungeranno un volume di 31,8 milioni di ettolitri (+22,5% sul 2015 – quando si sono totalizzati 22,5 milioni di ettolitri) e valore di 4,174 miliardi di euro (il fatturato verso l’estero 2015 è stato di 2,634 miliardi di euro), grazie a vendite a prezzo medio di 1,48 €/l (nel 2015 è stato di 1,17 €/l).
Il report è basato sull’analisi e sull’elaborazione da parte dell’Observatorio Español del Mercado del Vino (OEMV) dei dati doganali, relativi agli ultimi 15 anni, dei principali paesi concorrenti e di destinazione del vino spagnolo.
Secondo lo studio del Magrama, dunque, nei prossimi dieci anni, la Spagna dovrebbe prendere più forza nelle esportazioni di vino imbottigliato e di spumante, e al contempo diminuire quelle di vino sfuso.
Se così fosse, l’apporto della Spagna al mercato mondiale del vino, passerebbe in volume dall’attuale 22,8% al 23,3%, e in valore dal 9,4% al 10,4%.
Queste cifre, lo leggiamo sulle pagine de La Semana Vitivinícola, sono però state accolte con cautela da una buona parte del settore vitivinicolo spagnolo (e finanche con sospetto, come afferma Alfredo López, già direttore della sopracitata rivista).
FEB