Chiudiamo positivamente anche i primi nove mesi sul mercato americano, anche se – rispetto al consuntivo di giugno – la performance italiana perde circa tre punti di crescita: si era a +8% abbondante, si arretra sotto +6%. L’erosione è dovuta ai volumi, andati in terreno negativo (-1%) rispetto a un giugno chiuso a +2%.
Il mercato totale dell’imbottigliato non subisce particolari scossoni rispetto a giugno: 5,3 milioni di ettolitri (-2%), per 3 miliardi di dollari di spesa (+2%). Contribuiscono in positivo, oltre all’Italia, Francia, Nuova Zelanda e Portogallo, mentre il resto dei big supplier patisce e non poco: non solo l’Australia, ma anche Argentina (-5%), Spagna (-9% sui volumi, controbilanciati però da una discreta crescita sul valore), Cile (-6%) e Germania.
Sul fronte spumanti, la corsa delle etichette italiane, trainate dal Prosecco, accelera rispetto al primo semestre: il dato a settembre segna +24% a volume contro +17%, ma lasciamo sul campo centesimi preziosi sul prezzo medio: eravamo a +5% a giugno, scendiamo a +2% a settembre. La Francia rallenta sensibilmente la crescita di metà anno, passando da +20% a un “magro” +10%. La Spagna invece resta costante, fotografando al centesimo la performance di giugno.