Un mercato abbastanza stabile, con importazioni di vino in bottigla pari a 4,2 miliardi di dollari (+1%), per volumi in calo di circa il 3%, sotto i 7 milioni di ettolitri. Dove l’Italia si conferma leader, con un progresso del 4% a valore (1,4 miliardi), per volumi sotto di appena l’1% (2,4 milioni di ettolitri).
E’ la fotografia del 2014 in America, dove vanno bene le cose per i vini ad alto valore (francesi e neozelandesi), mentre faticano quelli a metà scaffale (Argentina) o nella parte più bassa (spagnoli e cileni). Nuova (ennesima) batosta per gli australiani, sotto del 10%.
Sugli spumanti, la situazione invece conferma la vitalità del mercato, con un progresso di circa il 10% e Italia best performer, trainata dal Prosecco. Chiude bene anche la Francia, così come la Spagna. Per tutti, comunque, il prezzo tenuto a bagnomaria ha agevolato gli scambi.
Questa l’evoluzione delle importazioni di sparkling italiani negli ultimi 15 anni.