GuestMetrics, analizzando le vendite di 6000 bar e ristoranti statunitensi, ha registrato la tendenza da parte dei consumatori americani a fare un numero minore di acquisti in fatto di alcolici, incrementando tuttavia la spesa per singola ordinazione. In sostanza, dunque, gli americani escono meno spesso di casa per bere o cenare, una volta che sono nei locali ordinano meno drink ma scegliendo prodotti più costosi.
Il vino venduto a più di 10 dollari a bicchiere conta oggi per il 48% di tutto il vino venduto nei bar e nei ristoranti e le birre artigianali – vendute in media a 6 dollari quando una birra comune si paga circa 4,25 dollari – contano per il 31% nelle vendite di birra. Entrambe le categorie hanno visto crescere lo scorso anno del 6% la loro quota di mercato.
Un simile trend è stato registrato anche nel settore delle vendite al dettaglio nei negozi di alimentari e nei liquor store . Secondo Nielsen che ha analizzato le vendite di alcolici in-store, gli americani pagano oggi tra il 5 e il 7% in più per l’acquisto di una bottiglia rispetto a quanto pagassero solo due anni fa, e non si tratta tanto di un aumento dei prezzi, come sottolineato da Danelle Kosmal, vicepresidente del settore Beverage Alcohol Pratice di Nielsen, quanto proprio del risultato delle diverse (e più raffinate) scelte dei consumatori.
Tutto questo, come raccontato sulle pagine web di BloombergBusiness, ha stimolato la diffusione dei micro birrifici, in quanto la birra artigianale è percepita come un “lusso accessibile”, e delle piccole distillerie artigianali; anche in fatto di cocktail, infatti, i consumatori americani appaiono sempre più alla ricerca di gusti nuovi e di prodotti di qualità.
FEB