Accordo UE–Mercosur, UIV: leva strategica per l’export del vino italiano
Unione Italiana Vini interviene sul dossier Mercosur con una lettera inviata al Governo: “L’accordo può favorire la diversificazione dell’export e rafforzare la competitività del vino italiano”.
December 16, 2025
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Mercosur, UIV: "Accordo strategico, certi ratifica in tempi utiliper entrambe le parti
(Roma, 16 dicembre 2025). “Per il settore vitivinicolo, l’accordo Ue-Mercosur rappresenta un passaggio di particolare interesse nel quadro delle necessarie garanzie a tutela dell’agricoltura europea. Pur prevedendo l’abbattimento dei dazi nell’arco di otto anni, l’intesa potrebbe contribuire ad ampliare gli sbocchi commerciali in un contesto in cui l’export italiano resta fortemente concentrato: oggi circa il 60% delle vendite all’estero di vino si concentra su cinque mercati, un livello di dipendenza che rende le imprese più esposte a oscillazioni o criticità del quadro internazionale. L’accordo prevede inoltre la riduzione di molte barriere non tariffarie, oltre al riconoscimento e alla tutela delle indicazioni geografiche europee. In questa prospettiva, l’Unione europea ha l’opportunità di diversificare i propri mercati di riferimento; per questo si invita a proseguire il confronto diplomatico in modo da arrivare a una conclusione dell’accordo con tempi e modalità equilibrati per entrambe le parti”. È, in sintesi, quanto riportato nella recente lettera inviata dall’Unione italiana vini (Uiv), firmata dal presidente Lamberto Frescobaldi, al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai ministri degli Affari esteri e dell’Agricoltura, Antonio Tajani e Francesco Lollobrigida.
Secondo la lettera, l’apertura di un mercato di oltre 250 milioni di consumatori potrebbe sostenere la crescita del settore e favorire la presenza su nuovi mercati in una fase in cui alcune destinazioni tradizionalmente solide risultano in rallentamento o più incerte. Per ragioni storiche e culturali, l’area sudamericana viene indicata come un contesto potenzialmente ricettivo per i vini europei e italiani. Oggi, ad esempio, i vini europei destinati al Brasile subiscono rincari fino al 27% per i vini fermi e al 35% per gli spumanti per effetto dei dazi all’importazione: una loro riduzione o eliminazione potrebbe migliorare in modo diretto la competitività delle aziende.
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