Il governo cinese ha annunciato, lo scorso 18 maggio, una nuova stretta sul consumo di alcolici, piatti di lusso e sigarette da parte dei dipendenti pubblici durante l’orario di lavoro e nelle occasioni ufficiali. Il provvedimento rappresenta un aggiornamento del Regolamento sul risparmio e sulla lotta allo spreco negli organi del Partito e del Governo e si inserisce nel solco della “Regolamentazione in otto punti”, introdotta nel 2012.
La misura, volta a contrastare sprechi ed eccessi nella vita pubblica, vieta il consumo di alcolici, sigarette e piatti costosi in tutti i contesti ufficiali, e impone limiti alle spese per viaggi, auto di servizio, allestimenti di uffici e convegni.
Il prodotto più colpito da questo giro di vite sarà con ogni probabilità il baijiu, il tradizionale liquore nazionale cinese. Tuttavia, secondo alcuni osservatori, l’impatto sarà meno profondo rispetto a quello registrato nel 2012, poiché il mercato si è nel frattempo trasformato, spostando il proprio baricentro dai tavoli dei funzionari pubblici – che oggi rappresentano solo il 5% delle vendite – a quelli dei consumatori privati.
Ricordiamo che, sempre nello scorso decennio, le politiche anticorruzione varate dal governo cinese, volte a ridurre gli sprechi e gli eccessi tra i funzionari pubblici e che riguardarono anche l’uso del vino come dono in occasione di incontri d’affari, influirono in modo consistente sul mercato del vino di lusso
FEB