I cosiddetti ready-to-drink (RTD) alcolici sono bevande già pronte da bere, pre-miscelate, che possono diventare, per i produttori di vino, una buona opportunità per entrare in segmenti nuovi di consumo, attraverso la miscelazione e la vendita di un miscelato a marchio proprio (utilizzando, in alcuni casi, anche eventuali eccedenze presenti in cantina). Una soluzione che – spiega Andrea Guolo, autore di un’indagine pubblicata sulle pagine de Il Corriere Vinicolo – offre ai produttori stessi la possibilità di arrivare al consumatore con un prodotto studiato, dove il proprio vino venga valorizzato in miscelati che conservano le caratteristiche originarie, perché sarà servito al cliente finale esattamente come è stato immaginato all’interno dell’azienda.
L’indagine, pubblicata sul n.8 del 3 marzo 2025, parte dal focus di Cga by Niq presente all’interno del Consumer Pulse Report e dedicato proprio al bere pre-miscelato nel fuori casa in Italia, per poi coinvolgere tre dei principali player in quest’ambito, tutti veneti: il leader di mercato Canella e i big del vino Zonin1821 e Bottega.
Le loro risposte evidenziano come il business sia promettente e già consolidato, ma raccontano anche di come, per arrivare all’affermazione in questo settore, sia necessario investire e avere molta pazienza, perché la vera barriera presente nel mercato è quella costituita dalla conoscenza del brand e del prodotto tra i consumatori.