Dazi USA, Frescobaldi (UIV): “Il 50% equivale a un embargo, non a un dazio”

La nuova minaccia di Donald Trump di portare i dazi USA al 50% genera un clima di profonda incertezza tra le imprese vitivinicole italiane. Il Presidente UIV, Lamberto Frescobaldi, denuncia: «Non si può programmare alcun futuro in queste condizioni. Serve un’azione immediata da Bruxelles e Roma per tutelare il primo mercato di sbocco del vino italiano».

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May 26, 2025

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Le dichiarazioni del Presidente UIV dopo la nuova proposta Trump sui dazi

DAZI, FRESCOBALDI (UIV): NUOVA MINACCIA ALIMENTA INCERTEZZA IMPRESE DEL VINO. MISURA AL 50% SIGNIFICA EMBARGO, NON DAZIO

“La nuova minaccia del presidente Trump rappresenta un ulteriore fardello di incertezza per le imprese italiane, a partire da quelle del vino. Da mesi ormai il settore – che negli Stati Uniti spedisce il 24% (1,94 miliardi di euro) dell’intero export enologico – non riesce più a programmare il proprio futuro, e questo è un danno enorme, a prescindere dall’entità del dazio”. È il commento del presidente di Unione Italiana Vini (UIV), Lamberto Frescobaldi, in merito alla ‘raccomandazione’ odierna del presidente Donald Trump di innalzare al 50% i dazi statunitensi all’Unione europea.

“Per fare un esempio – ha aggiunto Frescobaldi -, in questi giorni le imprese italiane del vino stanno pianificando i bandi europei dell’Ocm Promozione, con investimenti per qualche decina di milioni di euro destinati agli Usa, principale target. Chiaramente, una minaccia di accisa al 50% - che più che un dazio sarebbe un embargo – sortisce l’immediato effetto di rinunciare, giocoforza, all’investimento. E con esso ai piani di sviluppo di un settore che vive sempre più di esportazioni. Chiediamo pertanto – ha concluso il presidente UIV - a Bruxelles e a Roma di intensificare le trattative, perché il fattore tempo rappresenta ormai sempre più una discriminante fondamentale”. 

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Ultimo aggiornamento: May 26, 2025 10:34 AM