Vini rossi, ma è davvero una crisi? Opinioni a confronto tra Usa e Bordeaux
Il Corriere Vinicolo n. 19 del 9 giugno 2025 dedica un’inchiesta alla cosiddetta crisi dei vini rossi, raccogliendo punti di vista a confronto tra Stati Uniti e Bordeaux. Tra gli interventi, Gabriele Gorelli MW, Nicolas Quillé MW e Christophe Château (CIVB).
June 10, 2025
2 minuti
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Vini rossi, ma è davvero una crisi? Opinioni a confronto tra Usa e Bordeaux
Ormai da tempo si parla di crisi dei del mercato e dei consumi dei vini rossi. Il Corriere Vinicolo ha affrontato più volte questa tematica negli anni passati e vi ritorna ora con una nuova inchiesta sulla percezione di questa “crisi” dalle due sponde dell’Atlantico e coinvolgendo il parere autorevole del primo Master of Wine italiano, Gabriele Gorelli, che sulla crisi dei rossi ha dichiarato: “chiaramente la vedo, ma non galoppante né irreversibile come la si sta comunicando...”
In Usa ed in Europa – il Focus rossi curato da Giulio Somma e Flavia Rendina si trova sul CV 19 del 9 giugno 2025 – le difficoltà di mercato dei vini rossi suscitano analisi e risposte delle imprese spesso simili, ma non sempre. Al centro delle analisi rimane il tema del rapporto tradizione-innovazione, nuovi stili e difesa dell’identità, valutazione dei trend di mercato e cambio di strategie produttive.
Dagli Stati Uniti è stato raccolto il sentiment di Silver Oak Cellars, Elizabeth Spencer Winery e Philip Togni Vineyard, da un lato, e del Crimson Wine Group (intervista al MW Nicolas Quillé), dall’altro. Ne emergono letture diverse dei trend di consumo e delle prospettive dei vini rossi americani. Più legate al proprio stile identitario le prime, pur senza chiudere a piccole innovazioni in vigna e cantina; più aperto alle dinamiche dei mercati il secondo. Tutti comunque ci restituiscono un’immagine vivace del dibattito che sta attraversando anche il mondo produttivo statunitense, con un tratto comune: la fiducia nel futuro dei grandi rossi, anche da invecchiamento.
Da Bordeaux – in un contributo di Christophe Andrieu – parla ai lettori del Corriere Vinicolo Christophe Château, direttore della comunicazione del CIVB (Consiglio Interprofessionale dei Vini di Bordeaux), offrendo chiavi di lettura utili a comprendere la situazione in termini di consumo e di produzione, nella regione dove si trova uno dei vigneti più importanti e più famosi di tutto il mondo. “Nessuno vi dirà che, in realtà, non vi è nessuna crisi del vino…”. La Francia ha deciso di rispondere alle modifiche del gusto dei consumatori e la più famosa delle denominazioni dei vini rossi francesi non solo sta estirpando quote importanti di vigneti ma cerca contemporaneamente di sedurre e attrarre nuovi consumatori con vini più leggeri e anche con alcuni Crémant già molto apprezzati.
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