Vino, salute e competitività: una narrazione da ricostruire con rigore scientifico

Dal convegno promosso da Confcooperative emerge la necessità di unire competitività, cultura e salute. Le riflessioni di Attilio Giacosa indicano un approccio basato su rigore scientifico, moderazione e comunicazione responsabile

Data:

December 5, 2025

Tempo di lettura:

2 minuti

Argomenti:
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Testata del Corriere Vinicolo

Vino, salute e competitività: una narrazione da ricostruire con rigore scientifico

La discussione sul rapporto tra vino, salute e competitività sta assumendo un peso crescente nell’agenda del settore, non solo per ragioni di comunicazione ma per la necessità di confrontarsi con una narrazione pubblica sempre più condizionata dal tema del rischio alcol-correlato. È in questo contesto che si inserisce il contributo di Giulio Divo, pubblicato nel n. 38 de Il Corriere Vinicolo, nato dal recente convegno organizzato da Confcooperative a Roma alla presenza del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

Il punto di partenza è netto: il posizionamento del vino come alimento coerente con lo stile di vita mediterraneo sta diventando un fattore competitivo. Nel momento in cui i mercati internazionali chiedono trasparenza, rigore e responsabilità comunicativa, il settore non può più limitarsi a rivendicare la propria tradizione, ma deve dimostrare – con strumenti scientifici adeguati – perché il vino non possa essere assimilato indiscriminatamente alle bevande alcoliche. È un passaggio che coinvolge produttori, cooperative e istituzioni, chiamati a misurarsi con un dibattito globale spesso segnato da semplificazioni e messaggi distorti.

Al centro dell’incontro citato da Divo si colloca l’intervento del professor Attilio Giacosa presidente di Irvas, che ha richiamato la necessità di distinguere tra abuso e consumo moderato, respingendo approcci ideologici privi di fondamento scientifico. La letteratura richiamata nel contributo – dagli studi osservazionali alla “J curve”, fino al trial Unatidell’Università di Navarra – sottolinea che gli effetti del vino sulla salute dipendono dal contesto: alimentazione, stile di vita, modalità e frequenza del consumo. Ridurre il discorso al solo contenuto alcolico significa ignorare la complessità del prodotto e del modello mediterraneo, che integra convivialità, moderazione e regolarità.

Il convegno ha inoltre evidenziato un punto trascurato nel dibattito pubblico: la competitività del vino italiano passa anche dalla capacità di raccontare questa complessità in modo responsabile. Trasparenza, rigore scientifico e una comunicazione coerente con i dati disponibili diventano elementi strategici sia sul fronte dei consumatori sia su quello delle istituzioni nazionali e internazionali. A ciò si aggiunge il ruolo della cooperazione, che oggi incide su oltre il 40% della produzione e rappresenta un attore cruciale nel sostenere modelli produttivi più solidi e più consapevoli.

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Ultimo aggiornamento: December 5, 2025 8:55 AM