Le vendite di birra vino e superalcolici nel settore on-premise statunitense sono calate per il terzo anno consecutivo, e precisamente del 2,6% nel 2015 sul periodo precedente.
L’ha rilevato Beverage Information Group che ha pubblicato nei giorni scorsi il suo Cheers On-Premise Barometer Handbook 2016.
Chi perde di più è la birra, ancora davanti a vino e superalcolici per consumi e fatturato totali, ma in calo sull’anno precedente sia nel fatturato, -3%, che nel volume, -1,6%.
Fanno decisamente meglio i superalcolici le cui vendite on-premise rimangono sostanzialmente stabili in volume (-0,3%) ma crescono del 2,6% in valore. Si tratta anche in questo caso di una conseguenza della tendenza in atto tra i consumatori americani all’acquisto di prodotti di livello di prezzo superiore, fenomeno che sta caratterizzando da qualche anno il mercato degli alcolici in USA e che è stata più volte e a più voci definita “premiumisation”.
Quella del vino è invece una situazione di galleggiamento, con un calo dello 0,1% nei volumi di vendita cui corrisponde una stessa crescita percentuale (+0,1%) nel fatturato. A questo stallo nei bar e ristoranti fa da contrappunto la buona salute del mercato americano del vino, cresciuto (ne abbiamo parlato qui) nel 2015 per il ventitreesimo anno consecutivo.
FEB