A conferma della bontà del progetto di diversificazione e di investimenti decisi all’alba della recessione – investimenti per oltre 65 milioni di euro in ricerca e sviluppo, immobili industriali e macchine utensili – il Gruppo Sacmi nel 2011 ha centrato gli obiettivi, raggiungendo i 1.400 milioni di euro di fatturato rispetto ai 1.030 del 2010, con un utile consolidato di Gruppo di 32,4 milioni di euro rispetto ai 12 milioni del 2010.
Il fatturato delle macchine e impianti per la ceramica è cresciuto di oltre il 50%. Aspettative di crescita confermate anche per il settore delle macchine per il packaging, con un progresso del 10% in un comparto che continua a rappresentare una delle eccellenze della meccanica italiana ed emiliano-romagnola. Anche le macchine a iniezione per la plastica, con il completamento, da parte della consociata Negri Bossi, di un percorso di profonda ristrutturazione che ha portato a un totale rinnovamento della gamma prodotti, tornano in positivo dopo diversi anni difficili. Anche in questo settore, come per gli altri rami di attività del gruppo, le strategie si riassumono nella messa a punto di processi e prodotti a minor consumo energetico, grande flessibilità produttiva coniugata a una riduzione dei costi specifici dei prodotti e attenzione all’ambiente (riciclaggio materie prime, riduzione pesi e spessori dei manufatti, ecc.). Risultati positivi che si riflettono anche sul fronte occupazione: “A partire da ottobre 2010 fino a dicembre 2011 – commenta con soddisfazione il presidente del Gruppo Sacmi, Domenico Olivieri – solo in Sacmi Imola sono entrate 90 persone, almeno il doppio per il Gruppo nel suo complesso”.
Anche il progetto di costituzione della Carle & Montanari Holding – il grande polo italiano del cioccolato detenuto in quote paritetiche da Sacmi e Ima e dove, oltre a Carle & Montanari, sono state aggregate OPM e FIMA – ha centrato gli obiettivi prefissati, raggiungendo i 90 milioni di euro di fatturato.