In occasione della conferenza stampa di apertura della prima tappa di Vinitaly International USA 2013, John Gillespie, presidente del Wine Market Council, ha presentato i risultati dell’Annual Survey of Imported Wine Consumption Trends in the USA, realizzata dall’istituto Wine Opinions, sui trend americani di consumo di vino.
I dati della ricerca evidenziano come il consumo di vino negli Stati Uniti dal 1993 sia continuato a crescere ogni anno e le previsioni di chiusura per il 2012 si attestano su un +2,9% sul 2011. L’Italia risulta essere il primo paese esportatore di vino negli USA, con un market share nei primi 9 mesi del 2012 in crescita del 7,2% sull’anno precedente. Un mercato, quello statunitense, che è previsto in progressiva crescita dei consumi del 2,4% annuo sino al 2016. Consideriamo anche che gli Stati Uniti è il Paese, tra quelli produttori di vino, che conta il più grande numero di consumatori di vino, seguito da Germania, Francia, Uk e Italia: sono infatti 100 milioni gli adulti che bevono vino almeno una volta ogni 2 mesi. Il 93% di questi appartiene alla categoria dei “core drinkers”, vale a dire coloro che bevono vino almeno una volta alla settimana.
I “Millennials”, i giovani tra i 16 e i 33 anni, sono il traino di questo mercato, ed esprimono abitudini di consumo sempre meno occasionali e sempre più “core drinkers”. Entrando nel dettaglio delle quantità di vino d’importazione venduto negli USA nel trimestre ottobre-dicembre 2012, l’Italia domina la classifica, davanti a Francia e Australia, sia per quantità assolute sia per percentuali di acquisto di ciascuna delle quattro fasce di età analizzate: Millennials (16-33 anni), Generazione X (34-45), Baby Boomers (46-66) e Over 67.
La ricerca evidenzia che i vini italiani più apprezzati sono quelli rossi: nel secondo semestre 2012 l’Italia risulta infatti al primo posto con il 62% delle vendite complessive, registrando un +8% sulla Francia e + 1% rispetto alla Spagna. Il Belpaese si posiziona invece al secondo posto nella classifica dei vini bianchi e dei rosé con il 35% di quantità di bottiglie vendute, dietro alla Francia (46%).
Gli Stati Uniti rappresentano un mercato indispensabile per il successo di un’azienda. Un mercato che anche in tempi di crisi continua a crescere e ha grandi potenzialità. Un mercato quindi che non può essere ignorato e, anzi, richiede un’attenzione sempre più specifica come sottolinea Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere: «Vinitaly International conosce perfettamente le opportunità di sviluppo offerte dagli Stati Uniti e grazie alla propria capacità di creare una rete di solide relazioni istituzionali e commerciali, rappresenta per le aziende italiane una piattaforma commerciale particolarmente efficace per la promozione e l’esportazione dei propri prodotti».