Il nuovo Codice della strada, in vigore dallo scorso 14 dicembre, ha colpito i consumi di vino fuori casa, sebbene limiti, sanzioni e il quadro normativo non siano cambiati. La comunicazione aggressiva delle modifiche normative e i numerosi controlli hanno creato panico sul mercato: i ristoratori parlano di cali significativi dei consumi e la Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe) propone un “patto” con i produttori di vino. L’alcol tuttavia non è oggi, in Italia, tra le principali cause di incidenti stradali, che sono comunque diminuiti dal 2019 a oggi, e non va criminalizzato il consumo.
Se ne parla su Il Corriere Vinicolo n. 4 del 3 febbraio 2025, in una serie di pagine che si aprono con un articolo del direttore Giulio Somma. Segue un approfondimento di Giulio Divo sulla posizione della scienza in merito agli effetti reali dell’alcol sulle capacità di guida e sulla variabilità della “soglia” alcolemica individuale, e ancora sul perché educare sia meglio che sanzionare.
Il dossier è arricchito da un approfondimento sulla vera novità del nuovo Codice della Strada, il dispositivo alcolock, e da una serie di proposte degli attori della filiera del vino e della ristorazione per meglio superare i timori e rispettare le regole.