Agrivoltaico in vigneto: nuova energia per la viticoltura
Nel n. 15 de Il Corriere Vinicolo, le prime evidenze di uno studio dell’Università Cattolica di Piacenza e le esperienze di aziende pioniere mostrano come l’energia solare possa rafforzare la competitività della viticoltura senza compromettere qualità e paesaggio.
May 12, 2025
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Agrivoltaico in vigneto: nuova energia per la viticoltura
Installare impianti agrivoltaici in vigna torna a essere una prospettiva strategica per le imprese vitivinicole, oggi alle prese con una bolletta energetica sempre più onerosa che incide su bilanci e competitività. Il recente blackout elettrico che ha interessato tutta la Spagna il 1° maggio scorso ha riportato sotto i riflettori il ruolo fondamentale dell’energia solare, evidenziando anche la necessità di adeguate soluzioni tecniche e misure di sicurezza per gli impianti.
L’agrivoltaico applicato alla viticoltura è il tema di copertina de Il Corriere Vinicolo n. 15 del 12 maggio 2025. I servizi e le interviste, a cura di Giulio Somma e Flavia Rendina, offrono un’ampia panoramica sulla diffusione e sulle potenzialità di questa tecnologia.
Vengono presentati i primi risultati di un progetto sperimentale condotto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. Le ricerche sui vigneti “pannellati”, guidate dal professor Stefano Poni – direttore del Dipartimento di Scienze delle produzioni vegetali sostenibili (DIPROVES) - dimostrano che è possibile garantire nuova marginalità ai viticoltori senza compromettere la qualità della produzione.
Sul tema dell’impatto paesaggistico e ambientale, è pubblicata un’intervista ad Angelo Gentili, responsabile agricoltura di Legambiente, che chiarisce la distinzione tra fotovoltaico a terra (oggi vietato sui terreni agricoli) e agrivoltaico. Secondo Gentili, il carico ambientale di quest’ultimo è trascurabile e il suo impiego rappresenta una scelta non più rimandabile.
A chiudere il focus, le testimonianze di due cantine italiane pioniere nell’installazione di impianti agrivoltaici tra i filari: il Gruppo Caviro, che ha investito 1,5 milioni di euro nel più grande impianto del genere realizzato in Italia, e Cantina Muratori, che ha adottato questa tecnologia già nel 2011.
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