Dalla sorprendente Nigeria all’Angola, dal Kenya alla Costa d’Avorio passando per Camerun e Ghana. Dodici Paesi esaminati, per un valore di 290 milioni di dollari di vino importato, di cui 80 di spumanti. Oggi i numeri sono quelli della Cina di un lustro fa, e la crescita è a due cifre. A dominare, oltre al Sudafrica, sono francesi e spagnoli, mentre l’Italia paga un gap che affonda le radici nell’era dell’imperialismo. Gli sguardi dei grandi colossi del vino si stanno rivolgendo con sempre più interesse qui, ultimi in ordine di tempo Concha y Toro e Pernod Ricard. Segno che lo spazio per un nuovo Eldorado del vino ci sono
03 novembre 2013 | Carlo Flamini
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