Dalla sorprendente Nigeria al Mozambico, dal Kenya alla Namibia. Quindici Paesi esaminati, per un valore di 184 milioni di dollari di vino importato, di cui più della metà in bottiglia. A dominare, oltre al Sudafrica, sono francesi e spagnoli, mentre l’Italia paga un gap che affonda le radici nell’età dell’imperialismo. Gli sguardi dei grandi colossi si stanno rivolgendo con sempre più interesse qui, ultimi in ordine di tempo Concha y Toro e Pernod Ricard. Segno che lo spazio per un nuovo Eldorado del vino c’è
30 settembre 2012 | Carlo Flamini
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