I vini dealcolati in Italia: il focus su Il Corriere Vinicolo

L’Italia apre ai vini dealcolati. In coda al 2024, la firma del ministro Francesco Lollobrigida sul decreto che regolamenta un settore che vale il 2-3% del mercato mondiale del vino e che, in una fase di crisi globale dei consumi, potrebbe rivelarsi un asso nella manica. Ma fatta la legge, ora si deve fare il vino.

Tra attese, progetti, investimenti e tecnologie, il tema dei dealcolati è oggi al centro dell’attenzione del settore, così Il Corriere Vinicolo (nel numero 6 del 17 febbraio 2025) vi dedica uno speciale focus. Raccolte le testimonianze delle imprese e di chi, dopo aver testato il mercato portando la produzione all’estero, è ora pronto a investire nel Belpaese. L’Italia vanta, anche per questi prodotti, le migliori tecnologie oggi disponibili al mondo. Il salto dell’innovazione tecnologica è stato notevole e si è già riflesso in una sensibile crescita qualitativa dei vini.

“Entro l’anno – ha dichiarato Paolo Castelletti, Segretario generale UIV – prevediamo che una cinquantina di impianti diventeranno operativi”.

Proposta sulle pagine del CV 6/2025 anche una rassegna sintetica di quanto c’è ancora da definire a livello normativo, sia in ambito amministrativo che operativo.