Monitoraggio climatico e maturazione in Franciacorta: un caso studio applicato allo Chardonnay

Uno studio condotto su dati del periodo 2001–2024 da Università di Milano e Consorzio Franciacorta analizza la relazione tra anomalie meteo e maturazione delle uve Chardonnay, ponendo le basi per un futuro sistema previsionale di supporto vendemmiale

Data:

July 24, 2025

Tempo di lettura:

2 minuti

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Monitoraggio climatico e maturazione in Franciacorta: un caso studio applicato allo Chardonnay

Nel numero 24/2025 de Il Corriere Vinicolo è stato pubblicato un contributo a firma di Gabriele Cola e Davide Modina (DiSAA - Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano), con Sara Torcoli e Flavio Serina (Consorzio Franciacorta), incentrato sull’analisi dell’andamento meteorologico e dei dati vendemmiali rilevati in Franciacorta nel periodo 2001–2024. Obiettivo dello studio è indagare la relazione tra anomalie termiche e pluviometriche stagionali e i principali parametri di maturazione dell’uva, al fine di supportare le decisioni vendemmiali in un contesto sempre più influenzato dai cambiamenti climatici.

L’indagine, fondata su due periodi chiave della stagione vegetativa e della maturazione (1° marzo–20 agosto e 1° luglio–20 agosto), si avvale della rete di stazioni meteorologiche del Consorzio e dei dati raccolti nei vigneti campione di Chardonnay. Le variabili analizzate includono la data media di raggiungimento dei 19 °Brix — considerato obiettivo tecnologico per la raccolta — e il relativo livello di acidità totale. Le osservazioni sono state interpretate secondo una classificazione in otto classi di anomalia climatica, elaborate sulla base delle deviazioni standard rispetto alla media del periodo di riferimento.

Andamento della data di raggiungimento dei 19 °Brix (media dei vigneti campione) associata con le classi di anomalia delle risorse termiche e pluviometriche per la stagione vegetativa e per il periodo di maturazione. (fonte immagine dall'articolo pubblicato sul CV 24/2025)

I risultati evidenziano, in primo luogo, una correlazione significativa tra la temperatura media durante la fase di sviluppo vegetativo e l’anticipazione della maturazione zuccherina (R²=0.57). Minore, ma comunque rilevante, l’influenza delle precipitazioni nello stesso periodo (R²=0.41). Al contrario, i parametri ambientali della fase di maturazione mostrano una capacità esplicativa più contenuta (R²=0.37 per la temperatura e R²=0.36 per le precipitazioni). In termini di acidità, il solo indicatore che mantiene un nesso significativo è la temperatura media durante il periodo di maturazione (R²=0.49), mentre gli altri fattori appaiono poco influenti.

L’approccio integrato proposto dagli autori — fondato sull’incrocio tra dati meteorologici e curve di maturazione — si propone come base per lo sviluppo futuro di modelli previsionali capaci di orientare in tempo reale le scelte vendemmiali in funzione degli obiettivi enologici. La ricerca è destinata ad arricchirsi ulteriormente grazie alla disponibilità di nuove tipologie di dati, quali la stima del carico produttivo e le caratteristiche chimico-sensoriali delle basi spumanti, che consentiranno di ampliare la comprensione dei legami tra clima, maturazione e qualità delle uve.

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Ultimo aggiornamento: July 24, 2025 7:20 AM