Digitale e cantine italiane: dall’e-commerce ai wine club per sostenere l’enoturismo

Su Il Corriere Vinicolo n. 26/2025, Fabio Ciarla racconta come le cantine italiane stiano ridefinendo le strategie digitali. Non solo vendite online, ma wine club, newsletter ed enoturismo per creare relazioni durature con gli appassionati

Data:

September 5, 2025

Tempo di lettura:

2 minuti

Argomenti:

Cantine italiane e digitale: dall’e-commerce ai wine club per sostenere l’enoturismo

Il rapporto tra vino e digitale, dopo l’accelerazione della pandemia, è entrato in una nuova fase. Se l’e-commerce ha perso parte della spinta emergenziale, tornando vicino ai valori pre-2020, le cantine italiane hanno imparato a guardare oltre, trasformando gli strumenti online in leve di fidelizzazione e di crescita enoturistica.

Su Il Corriere Vinicolo n. 26 del 1° settembre 2025, Fabio Ciarla analizza esperienze, modelli e criticità di questa evoluzione. L’acquisto online della singola bottiglia non è più l’unico obiettivo: il digitale viene sempre più interpretato come strumento relazionale, capace di creare community e legami durevoli tra produttore e appassionato.

Alcuni casi aziendali lo dimostrano con chiarezza. Massimago (Valpolicella e Puglia) affianca e-commerce e wine club, quest’ultimo strettamente legato all’offerta turistica, puntando su un approccio esperienziale che unisce ospitalità, eventi e sostenibilità. Terenzi (Toscana) ha scelto di consolidare il canale digitale con il supporto di Tannico, raggiungendo oggi circa il 30% delle vendite dirette online, senza intaccare la rete tradizionale. Donnafugata, invece, interpreta il digitale in chiave corporate: newsletter e comunicazione multicanale come wine club “esteso”, privilegiando il dialogo costante con gli appassionati più che la vendita diretta.

Accanto ai produttori, si moltiplicano le piattaforme e i fornitori di servizi digitali. Tannico con la sua Wine Platformoffre e-commerce chiavi in mano per le cantine, mentre Wine Suite (già attiva anche negli USA con il supporto di Performant Capital) punta a trasformare il wine club in un vero strumento di conversione e fidelizzazione, sottolineando l’urgenza di nuove competenze digitali all’interno delle aziende. Infine, la start-up Direct from Italy apre prospettive concrete alla vendita diretta internazionale, semplificando dogane e logistica.

Il filo rosso che emerge è l’enoturismo: visita in cantina, wine club ed e-commerce diventano parti di un percorso unico, in cui l’esperienza fisica genera relazione e la relazione si consolida nel digitale. Una sfida che richiede investimenti, professionalità e una visione integrata, ma che rappresenta ormai una delle principali direttrici di crescita per le cantine italiane.

Il contributo completo di Fabio Ciarla è pubblicato su Il Corriere Vinicolo n. 26/2025.

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Ultimo aggiornamento: September 5, 2025 8:38 AM