La Flavescenza dorata è oggi una delle minacce più gravi per la viticoltura europea. Malattia epidemica e di quarantena, continua a compromettere rese e longevità dei vigneti, richiedendo un impegno collettivo su scala internazionale. Nel nuovo numero de Il Corriere Vinicolo (n. 33 del 27 ottobre 2025), Enrico Battiston, (Oiv), analizza le più recenti strategie di contrasto e gli strumenti adottati dall’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino per proteggere il patrimonio viticolo mondiale.
Il 2025 segna infatti un punto di svolta con l’approvazione della risoluzione OIV-VITI 758-2025 e la pubblicazione del documento tecnico “Preventing the introduction of Flavescence dorée”. Due atti complementari che uniscono rigore scientifico e applicazione pratica: dal controllo del vettore Scaphoideus titanus alla disinfezione con acqua calda del materiale vivaistico, fino alla sperimentazione di metodi più sostenibili, come la disrupzione dell’accoppiamento tramite vibrazioni.
Il servizio pubblicato sul Corriere Vinicolo spiega come la nuova strategia dell’Oiv si basi su un approccio di expertise collettiva e sulla collaborazione con l’Eppo, l’Organizzazione europea e mediterranea per la protezione delle piante, per armonizzare norme e buone pratiche tra i diversi Paesi. Centrale il contributo italiano, guidato da Elisa Angelini (Crea VE), che ha coordinato i lavori del gruppo di esperti Protec.
L’articolo di Battiston evidenzia come la lotta alla Flavescenza dorata richieda ricerca, coordinamento e responsabilità condivisa. Solo un’azione internazionale integrata potrà garantire la salvaguardia del vigneto mondiale.