Se cambiano gli stili enologici ed evolvono i consumi, come reagiscono i sistemi di valutazione dei wine critics? L’evoluzione dei criteri del rating del vino tra le principali guide italiane è oggetto di un’inchiesta esclusiva di Giulio Somma e Franco Santini, pubblicata su Il Corriere Vinicolo n. 8 del 3 marzo 2025.
Autorevoli, seppur con meno lettori che in passato, le guide assolvono ancora una funzione imprescindibile di "specchio critico" del settore. I recensori non sono solo attenti osservatori, ma spesso anche promotori del cambiamento enoico. Dalle interviste ai curatori delle guide di DoctorWine, Gambero Rosso, Corriere della Sera, Slow Wine, AIS e Touring Club Italiano emerge chiaramente un radicale cambio di prospettiva nel modo di degustare e valutare i vini: non si premia più la qualità in senso “assoluto”, ma si cercano quelle espressioni vinicole che meglio incarnano l’identità di un territorio.
Le guide, dunque, non sono più strumenti di omologazione, ma di valorizzazione della diversità. La tradizione – intesa come freschezza, verticalità e pulizia stilistica – non è un semplice richiamo nostalgico, ma una rilettura consapevole di ciò che rende un vino espressivo e di qualità.