Vino e dieta mediterranea: uno studio su Nature Medicine conferma i benefici per la longevità
Nel n. 21/2025 de Il Corriere Vinicolo, l’analisi di uno studio pubblicato su Nature Medicine che conferma l’efficacia del modello mediterraneo, vino incluso, nella prevenzione delle patologie croniche e del declino cognitivo.
July 2, 2025
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Vino e dieta mediterranea: uno studio su Nature Medicine conferma i benefici per la longevità
Pubblicato il 24 marzo 2025 sulla rivista Nature Medicine, lo studio Optimal dietary patterns for healthy aging propone una lettura scientificamente fondata del concetto di invecchiamento in salute. Un’analisi condotta da un gruppo di ricerca internazionale guidato da Anne-Julie Tessier, Marta Guasch-Ferré e Walter Willett – epidemiologo noto per avere definito la piramide alimentare mediterranea – con il contributo della Harvard T.H. Chan School of Public Health e di altri istituti accademici.
Obiettivo dello studio: identificare, su base osservazionale e in un arco di dieci anni, quali abitudini di vita siano associate a una vecchiaia non solo più lunga, ma anche più sana. I risultati – ricavati da un campione di oltre 100.000 adulti – confermano che alimentazione equilibrata, attività fisica regolare e sonno di qualità sono i fattori più fortemente correlati a una buona condizione psicofisica oltre i settant’anni. Ma tra i comportamenti favorevoli figura anche il consumo moderato di vino, considerato parte di un modello alimentare sano e coerente con la tradizione mediterranea.
A questo studio è dedicata l’analisi pubblicata su Il Corriere Vinicolo n. 21/2025, firmata da Giulio Divo. Il servizio approfondisce il significato dei risultati e riflette sullo scarto che si è creato, negli ultimi anni, tra l’evidenza scientifica e il linguaggio della comunicazione pubblica in tema di alcol. Mentre il dibattito si polarizza tra allarmismi e semplificazioni, la ricerca restituisce un quadro più articolato: è lo stile di vita nel suo insieme a determinare l’esito, non il singolo alimento.
Il vino – rileva la ricerca – si colloca tra gli alimenti a basso margine di rischio, insieme a frutta, verdura, cereali integrali, olio di oliva e yogurt. Un dato che non deriva da un’eccezione culturale, ma da una valutazione scientifica maturata su evidenze solide e di lungo periodo. È in questo quadro che trova senso il concetto di “bere mediterraneo”: misura, contestualizzazione, qualità della dieta complessiva.
Il commento del professor Attilio Giacosa, presidente di IRVAS, rafforza questa lettura: “Bere vino con moderazione rappresenta una componente primaria della dieta mediterranea e, nell’analisi condotta negli Stati Uniti, appare assolutamente in linea con l’invecchiamento in salute. Le conclusioni di questo studio collimano con i risultati del recente congresso internazionale organizzato da Irvas a Roma a fine marzo e costituiscono un’ulteriore conferma del valore positivo, anche sull’invecchiamento salutare, del bere mediterraneo, ovvero del bere vino con moderazione, nell’età adulta e prevalentemente durante i pasti, in associazione a un comportamento alimentare sul solco della nostra tradizione più autentica”.
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