La rubrica “Wine & Law” a cura dell’avvocato Marco Giuri descrive i possibili effetti attesi con l’introduzione del decreto liberalizzazioni nelle transazioni commerciali del settore agroalimentare. Le nuove regole sono diretta conseguenza dell’applicazione della Direttiva europea relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento. Secondo uno studio della Commissione europea del 2007 il tempo medio per il pagamento è nella maggior parte dei Paesi europei attestabile a 10/60 giorni mentre per l’Italia il dato è preoccupante, 120 giorni di media; ciò comporta un intralcio grave al successo delle nostre imprese sul mercato unico. Il settore agroalimentare è nel nostro Paese quello che probabilmente risente di più dei ritardi e quello vinicolo ha recepito a pieno questa “cattiva abitudine”, fondando le proprie relazioni commerciali su tempi di pagamento che vanno ben oltre i 60/90 giorni solitamente stabiliti dalle parti. Un’inversione di tendenza era quindi di estrema necessità e urgenza. Cosa cambierà in sintesi dall’entrata in vigore definitiva delle nuove disposizioni? (termine fissato a 7 mesi dalla data di pubblicazione della legge del 24 marzo 2012). I contratti dovranno essere obbligatoriamente stipulati in forma scritta; le pratiche inique o di concorrenza sleale, tassativamente individuate dal Legislatore, saranno soggette, salvo che il fatto non costituisca reato, a una sanzione amministrativa pecuniaria; il termine per il pagamento è fissato a 30 giorni per le merci deteriorabili (es. uva) e a 60 giorni per le altre merci (es. vino) mentre il decorso degli interessi di mora scatterà dal giorno successivo alla scadenza del termine di pagamento; il potere di controllo è attribuito all’Antitrust anche per tramite della Guardia di finanza; sono infine state introdotte sanzioni amministrative per i trasgressori delle norme, salvo che i fatti non costituiscano reato.
Articolo completo sul Corriere Vinicolo n. 18 del 7 maggio 2012