È impiantato per il 62% con varietà nere e per il 38% con varietà bianche il vigneto di uva da vino campano, anche se nei quasi 10.500 ettari del Beneventano, che rappresentano il 45% della superficie vitata regionale, il rapporto è più equilibrato, con un rapporto per le nere di 54 a 46.
* L’uva di altro colore include Pinot grigio e le varietà rosate, secondo la classificazione del Registro nazionale delle varietà di vite
In linea con l’orientamento generale, la varietà più diffusa è a bacca nera. Si tratta dell’Aglianico, che totalizza in Campania 6.600 ettari, occupando di fatto il 28% dei vigneti. Ma a caratterizzare la vitivinicoltura regionale è anche, con 2.770 ettari e il 12%, la bianca Falanghina (in evidente crescita rispetto al Censimento del 2000, quando totalizzava poco più di 1.500 ettari).
Per il resto, sopra i mille ettari riescono ad emergere solo Barbera (1.340 ettari), Sangiovese (1.280 ettari) e Malvasia bianca di Candia (1.060 ettari), seguiti da Fiano e Piedirosso, rispettivamente con 900 e 670 ettari.
Le superfici di Aglianico rilevate in Campania si distribuiscono in modo abbastanza equilibrato tra Avellino (3.020 ettari) e Benevento (2.780), per l’88% del totale.
Il Beneventano è invece la principale zona di produzione del Sangiovese e del Montepulciano, di cui detiene nell’ordine il 56% e il 64%. Ancora più accentuato il suo ruolo nel caso di Falanghina e Fiano (per entrambi l’Istat fa ricadere in questa provincia i tre quarti delle superfici censite nella regione), nonché di Trebbiano toscano e Malvasia bianca di Candia (94 e 99 per cento). Le superfici di Greco e Greco bianco sono invece rintracciabili per l’84% e 80% nell’Avellinese.
Per il resto, il Barbera nero è localizzato soprattutto in provincia di Salerno e il Piedirosso a Napoli, mentre la coltivazione della Coda di volpe bianca e del Merlot è più distribuita sul territorio regionale.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Censimento Istat. Sui numeri in distribuzione al Simei, un’ampia rassegna delle varietà coltivate in tutte le regioni d’Italia, con il dettaglio provinciale e la segmentazione Dop-comuni e per colore
Foto tratta dal sito di Luciano Pignataro