Vini vulcanici: dall’Etna riparte la rete italiana per un’identità comune
Alla 45ª edizione di ViniMilo rilanciata la rete dei territori italiani a matrice vulcanica. Consorzi e produttori chiedono una comunicazione rigorosa e propongono una dicitura unitaria in etichetta, sull’esempio del marchio internazionale Volcanic Origin
September 29, 2025
2 minuti

Vini vulcanici: dall’Etna riparte la rete italiana per un’identità comune
Un patrimonio unico, che unisce territori lontani e diversissimi, dal Vesuvio alla Val di Cembra, dalle Eolie a Pantelleria, fino all’Etna. È quello dei vini vulcanici, protagonisti della 45ª edizione di ViniMilo, la manifestazione che ogni anno richiama produttori ed esperti ai piedi del vulcano siciliano.
La tavola rotonda “Il passato, il presente e il futuro dei vini vulcanici”, moderata dal direttore de Il Corriere Vinicolo Giulio Somma, ha segnato il rilancio della rete italiana creata nel 2009 per valorizzare le produzioni a matrice vulcanica. Dopo anni di incertezza, la volontà è di ripartire da un lavoro comune per dare maggiore riconoscibilità a vini che, per caratteristiche organolettiche e forza evocativa, possiedono un fascino raro.
Nel confronto tra Consorzi e aziende è emersa la necessità di fare squadra: raccontare in modo rigoroso la specificità dei suoli, evitare semplificazioni e puntare su una comunicazione capace di trasmettere identità. Se il termine “vulcanico” è ancora poco usato in Italia, all’estero l’interesse cresce, come dimostra il nuovo marchio internazionale Volcanic Origin, illustrato dal master sommelier John Szabo.
Dal convegno è arrivata anche una proposta concreta: arrivare, attraverso un percorso istituzionale, a una dicitura unitaria in etichetta che certifichi l’origine vulcanica delle produzioni. Un passo che darebbe valore aggiunto a un mosaico di terroir già apprezzato dai winelover, offrendo al consumatore uno strumento chiaro e scientificamente fondato.
Voci diverse hanno portato esempi di esperienze e criticità: il catalogo dedicato di Proposta Vini, le sfide dell’“agricoltura eroica” della Val di Cembra, il rilancio dei Campi Flegrei e del Vesuvio, fino alla crescita costante dell’Etna, oggi tra i casi di maggior successo. Tutti concordi su un punto: l’origine vulcanica non è solo un elemento narrativo, ma un fattore distintivo e competitivo che può aiutare il vino italiano a distinguersi nel mercato globale.
La cronaca del convegno è pubblicata su Il Corriere Vinicolo n. 29/2025: i vini vulcanici, con la loro identità millenaria e la spinta di una rete rinnovata, si candidano a diventare una voce corale, capace di unire territori e rafforzare il legame con i consumatori.
- News
- Il Corriere Vinicolo
- CV 29/2025
- Etna Doc
- Giulio Somma
- John Szabo
- Vesuvio Doc
- Vini vulcanici
- ViniMilo
- Volcanic Origin