COMITATO SCIENTIFICO LABORATORIO

Favorire un collegamento sinergico tra l’evoluzione e le nuove esigenze del mondo produttivo enologico e le innovazioni della ricerca scientifica e tecnologica, con l’obiettivo di offrire alle cantine soluzioni, contraddistinte da imparzialità intellettuale e rigore scientifico. È con questa mission che si è recentemente costituito il primo Comitato scientifico del Laboratorio di Unione Italiana Vini, che in qualità di organo consultivo lavorerà a stretto contatto con i vertici di UIV.

Presieduto dal professor Rocco Di Stefano, il Comitato – la cui Segreteria scientifica sarà seguita da Michela Cipriani, responsabile Unità sensoriale e Unità sussidiari del Laboratorio UIv – è oggi composto da sette esponenti del mondo accademico e della ricerca, italiani e internazionali, scelti in un’ottica di multidisciplinarità, ma è previsto un ulteriore allargamento nei prossimi mesi.

Una sorta di “Dipartimento Ricerca&Sviluppo” a supporto delle aziende vitivinicole italiane. “Di solito – ha detto il presidente Rocco Di Stefano, in occasione della prima riunione del Comitato avvenuta alla presenza del segretario generale UIV, Paolo Castelletti, e della direttrice tecnica del Laboratorio UIV, Katia Guardini – le acquisizioni della ricerca scientifica internazionale trovano applicazioni pratiche in tempi lunghi sia per le difficoltà connesse con la divulgazione, sia per il diverso linguaggio tra il mondo della ricerca e quello produttivo.

Con questo Comitato scientifico ci si propone di superare tali difficoltà sia attraverso operazioni di formazione e di aggiornamento del personale del Laboratorio che di trasferimento dei metodi messi a punto in ambito internazionale, dopo opportune modifiche ed adattamenti ai casi reali. Il Laboratorio UIV – prosegue Di Stefano – possiede una struttura organizzativa in grado di affrontare con tempestività e competenza i problemi analitici che si presentano nel settore enologico. Tale competenza verrà completata e accresciuta dall’interazione con il Comitato”.

L’attività quotidiana del Laboratorio UIV – circa 43.000 rapporti di prova annui – consente infatti di monitorare l’emergere di nuove tematiche cruciali per lo sviluppo del settore – come ad esempio quelle legate ai vini bio e i cosiddetti “vini naturali”, la difesa da Brettanomyces e ocratossine, la riduzione o addirittura eliminazione degli antiossidanti come le solforose – e di conseguenza, attraverso il confronto tra la struttura UIV e il neonato Comitato sarà possibile procedere all’elaborazione e approfondimento delle stesse, studiando nuove soluzioni per migliorare la performance delle cantine che si affidano ai servizi analitici del Laboratorio UIV, applicando i risultati della ricerca al processo aziendale.