Come abbiamo accennato commentando i dati dell’export generale, gli spumanti ad aprile confermano il dato di crescita a doppia cifra che li sta accompagnando da oltre un anno (+14% i valori e +16% i volumi), ma non ci si può esimere – scorrendo la colonna prezzi – dal segnalare una prima crepa. I Dop, dove milita il Prosecco, lasciano il 3% rispetto all’anno passato (3,68 euro/litro), mentre ancora peggiore la perforormance degli Igp, che perdono il 14% di valore sui listini, indietreggiano del 12% nell’incasso generale (3,8 milioni di euro). Sotto del 7% anche i prezzi dei varietali, mentre limitano a un 2% scarso l’erosione gli spumanti senza origine territoriale. In controtendenza l’Asti, che sale di prezzo (+1%), ma lascia quasi il 20% di valore e di volume rispetto al 2013.
Come si vede dal grafico sottostante, aprile costituisce la terza volta in un anno in cui i listini vanno sotto soglia 3,50 euro al litro, dopo gennaio 2014 e un disastroso ottobre 2013, quando si toccò il picco più basso, sotto addirittura i 3 euro. Questione di centesimi, ovviamente, che andranno poi concatenati con i mesi successivi dell’anno. Ma comunque un segnale, che deve essere letto incrociando le performance delle nostre bollicine sui principali mercati di destinazione.
A proposito di mercati, i due più grossi (Usa e UK), accomunati dalla febbre da Prosecco, proseguono il trend rialzista. Ma anche qui se guardiamo la colonna prezzi, la tendenza al segno meno è confermata: -3% gli Usa, -7% Londra. Agli opposti il dato tedesco, dove si assiste a un aumento robusto dei listini (+12%), ma a un drastico calo delle forniture.L’Austria, come avevamo accennato nel rapporto di marzo, sorprende per i ritmi di crescita, tra l’altro è tutto spumante che rimane nel Paese, non essendovi traccia di fenomeni eclatanti di riexport.
Da segnalare il peggioramento della situazione russa, dove l’Asti ritorna a fare molta fatica, mentre in forte progressione risultano Belgio e Giappone, che stanno andando a compensare la pausa di riflessione del mercato elvetico.
Prosegue infine il trend di crescita della Cina, ma se guardiamo il dato del prezzo medio (2,43 euro al litro), ci sarebbe da interrogarsi su che tipo di prodotto stiamo presentando da quelle parti.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Istat. Riproduzione riservata, consentita tramite citazione con link diretto a questo articolo