Vino e Dieta Mediterranea: cosa dice davvero la nuova piramide della Sinu?

Nel n. 22/2025 de Il Corriere Vinicolo, un’analisi dei contenuti reali della nuova piramide alimentare della Sinu chiarisce che il vino non è stato escluso, ma ammesso con moderazione e consapevolezza.

Data:

July 11, 2025

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2 minuti

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Vino e Dieta Mediterranea: cosa dice davvero la nuova piramide della Sinu?

Un’interpretazione affrettata da parte della stampa generalista della nuova piramide alimentare proposta dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (Sinu) ha riportato il vino al centro di un dibattito acceso, dove le sfumature scientifiche rischiano di perdersi in una narrazione troppo semplificata. Il Corriere Vinicolo n. 22/2025 chiarisce i termini della questione, partendo dal contenuto reale del documento scientifico, e smontando l’equazione mediatica “vino = da escludere” proposta da alcuni titoli a effetto.

La nuova piramide, pubblicata sulla rivista Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases, tiene conto delle evoluzioni culturali e ambientali, ma nel testo – e non nella sola rappresentazione grafica – si specifica che vino e birra, pur non raccomandabili come abitudini salutari, possono essere consumati con moderazione e consapevolezza, nel contesto di una dieta equilibrata.

A sottolinearlo è il professor Attilio Giacosa, presidente IRVAS, che richiama al rigore scientifico dell’approccio evidence-based, oggi predominante in ambito nutrizionale. È lo stesso approccio che anima anche altre recenti prese di posizione autorevoli, come quella del Nasem statunitense, secondo cui un consumo moderato di alcol (fino a 30 grammi al giorno per gli uomini, 18 per le donne) non comporta necessariamente un aumento del rischio, anzi, potrebbe risultare protettivo per la popolazione over 40.

Una prospettiva confermata anche dai dati del Global Burden of Disease, pubblicati su The Lancet, che introducono un criterio più articolato di valutazione del rischio legato all’alcol. In questo scenario, si colloca oggi anche uno studio clinico d’intervento di grande rilievo, avviato dall’Università di Navarra sotto la guida di Miguel Ángel Martínez-González: un trial randomizzato con oltre 10.000 partecipanti che confronterà direttamente gli effetti sulla salute di un consumo moderato di vino rosso contro l’astensione totale.

Sarebbe dunque necessario un cambio di prospettiva: abbandonare le semplificazioni, evitare slogan e polarizzazioni, e tornare a leggere i documenti per quello che realmente dicono. Perché il vino, nella Dieta Mediterranea, può ancora avere un posto – non come simbolo o concessione culturale, ma come alimento da trattare con misura, rispetto e consapevolezza, in attesa che la ricerca continui a fare chiarezza.

L’articolo completo è pubblicato su Il Corriere Vinicolo n. 22/2025 del 7 luglio 2025, a firma di Giulio Divo.

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Ultimo aggiornamento: July 11, 2025 7:18 AM