Concentrazione e frammentazione. Sono questi i connotati principali del sistema delle denominazioni di origine in Italia come risulta dalla rielaborazione dei dati di imbottigliamento relativi al 2013.
Da una parte, 5 sole Dop, ovvero l’1%, hanno imbottigliato il 39% del totale vino, che come abbiamo visto in questo articolo è stato pari a 11,6 milioni di ettolitri. Dall’altra parte della classifica, 282 denominazioni, pari al 68% del totale, hanno imbottigliato poco meno di 300.000 ettolitri, ovvero il 3% del totale, pari a una media di poco più di 1.000 ettolitri ciascuna.
I raggruppamenti delle Dop sono stati fatti per classi di produzione: le cinque Dop in cima alla classifica (Prosecco, Chianti, Asti, Montepulciano d’Abruzzo e Prosecco di Conegliano Valdobbiadene) sono le uniche sopra il mezzo milione di ettolitri. Sotto il mezzo milione e sopra i 100.000 ettolitri vi è un drappello di altre 19 Dop, il 5% del totale, a cui fa capo però un’altra grossa fetta di produzione imbottigliata: il 29%. Un altro 23% è fatto da una cinquantina di vini compresi nella classe tra 20 e 100.000 ettolitri, il 12% del totale Do, e via via tutte le altre, con il grosso dei vini marchiati Doc e Docg racchiusi nella fascia di produzione sotto i 5.000 hl: 282 Dop, il 68% del totale, a cui fa capo come detto solo il 3% del vino effettivamente imbottigliato.
Fonte: elaborazione Corriere Vinicolo su dati Mipaaf