Sul numero 25/2025 de Il Corriere Vinicolo (25 agosto) torna per la dodicesima edizione il Dossier Frizzanti, appuntamento atteso, utile a comprendere dinamiche e prospettive di un segmento vivace ma complesso del mercato vinicolo.
Con 427 milioni di bottiglie prodotte nel 2024, i vini frizzanti italiani confermano la propria tenuta, sostenuti soprattutto dall’export (+4,2% in volume, +1,9% in valore). Sul fronte interno, la situazione rimane invece più articolata: grande distribuzione e canale horeca mostrano segnali di flessione, mentre a crescere è l’“on-trade popular”, trainato dalle vendite in fusto.
Il dossier racconta un comparto che, tra dinamismo e innovazione, si configura come avamposto sperimentale dell’intero settore vinicolo. Se da un lato Prosecco Doc, Lambrusco Doc e Moscato d’Asti Docg continuano a rappresentare i pilastri identitari, dall’altro il mercato si apre a nuove formule: packaging alternativi (lattine, pet, fusti a perdere), refermentati, vini col fondo e un’espansione dei rosati (+10% nel 2024), fino a incroci sempre più frequenti con il mondo dei cocktail e delle bevande a bassa gradazione alcolica.
È proprio su questo terreno – suggerisce Giulio Somma nel suo editoriale – che si gioca oggi una partita cruciale: difendere la tradizione senza rinunciare all’innovazione, mantenendo saldo il confine tra vino e “non vino”. Una sfida che divide gli operatori – tra chi vede nei frizzanti una tipologia in declino e chi, al contrario, intravede opportunità di rilancio – ma che potrebbe rivelarsi anticipatrice delle evoluzioni future di tutto il comparto.
Il Dossier Frizzanti 2025 raccoglie interviste, analisi e punti di vista di produttori, consorzi e operatori della distribuzione, mettendo in luce visioni talvolta divergenti ma indispensabili per leggere le traiettorie del mercato. Una lente di ingrandimento che va oltre la sola categoria dei frizzanti, per comprendere le trasformazioni profonde che attraversano il mondo del vino.