Dopo Francia e Lituania, anche la Polonia si prepara a introdurre avvertenze sanitarie obbligatorie sulle etichette delle bevande alcoliche, riguardanti i rischi per la salute delle donne in gravidanza e in allattamento.
Come evidenziato nella consueta pagina del Servizio Giuridico UIV (Chiara Menchini, Antonio Rossi, Martina Fusaro, Aurora Marzinotto, Nicole Bressan) pubblicata su Il Corriere Vinicolo n. 31/2025, il Senato polacco ha approvato un disegno di legge che modifica la storica Law on Upbringing in Sobriety and Counteracting Alcoholism, ora all’esame della Sejm.
La riforma introduce l’obbligo di riportare, su tutte le bevande alcoliche, un messaggio testuale o un pittogramma di avvertenza, esteso anche alle campagne pubblicitarie della birra. Si tratta di una misura che segue la scia normativa già tracciata da Francia e Lituania e che sembra destinata ad ampliarsi a livello europeo.
Dal punto di vista giuridico, il provvedimento appare compatibile con il diritto dell’Unione, poiché le restrizioni alla libera circolazione delle merci possono essere giustificate da motivi di salute pubblica. Resta però un passaggio cruciale: la notifica alla Commissione europea tramite il sistema TRIS, necessaria per l’esame comunitario della norma.
Per i produttori, e in particolare per le aziende vitivinicole esportatrici, l’obbligo comporterà l’aggiornamento delle etichette e la pianificazione di nuovi cicli di stampa, con un periodo transitorio di due anni per lo smaltimento delle scorte.
Una misura che, pur con qualche costo di adeguamento, si inserisce in una tendenza europea ormai consolidata verso una comunicazione più trasparente sui rischi legati al consumo di alcol.