Intervenendo al settimo congresso dei viticoltori russi (All-Russian Winemakers Summit), tenutosi a metà ottobre presso Abrau Durso, località vinicola sita nella regione di Krasnodar, il ministro russo dell’Agricoltura Alexander Tkachev ha parlato delle ambizioni internazionali dell’industria russa del vino.
Come riporta Meiniger, nei piani del governo c’è la volontà di raddoppiare l’attuale produzione, ampliando la superficie vitata del paese fino a 169,3 mila ettari, così da ottenere 1,3 milioni di tonnellate di uva da vino entro il 2022 (la produzione prevista per quest’anno è di 665.000 tonnellate).
L’industria vitivinicola locale gioverà a questo scopo di sovvenzioni per il reimpianto dei vecchi vigneti, la creazione di nuovi e l’acquisto di attrezzature.
Come si legge in un comunicato del Fiscal Control Department russo (FAS), al summit di Abrau Durso è intervenuto anche Vladimir Mishelovin. Il dirigente del dipartimento governativo per il controllo fiscale ha dichiarato, a proposito del futuro del settore, che il vino russo è ancora poco conosciuto dai consumatori. Per competere con il vino importato i produttori russi dovrebbero quindi fare maggiore promozione, sfruttando le possibilità e le deroghe che la legge, molto restrittiva sulla pubblicità delle bevande alcoliche, offre ai prodotti locali. L’industria vitivinicola locale dovrebbe inoltre puntare soprattutto ai mercati di Mosca e San Pietroburgo.
FEB