Tra i mercati esteri in espansione, interessanti per chi esporta, quello vietinamita merita certo un approfondimento. Il Paese ha oltre 90 milioni di abitanti e le condizioni di vita, così come il reddito medio pro capite, stanno rapidamente migliorando, parallelamente a uno sviluppo economico vivace, basato soprattutto sull’industria e sul turismo.
Secondo dati Euromonitor 2014, il fatturato retail per i vini (spumanti inclusi) si attesta intorno ai 336 milioni di dollari, con 37 milioni di litri di volume, una dimensione ancora modesta, ma che se guardata dal punto di vista della crescita diventa più allettante: dal 2009 al 2014, infatti, le vendite del reparto enologico sono aumentate, complessivamente, di oltre il 30%. Numeri che descrivono un mercato vitale e in forte espansione, anche se nello stesso lasso temporale birre e spirits sono cresciuti persino di più, rispettivamente del 36 e del 47%. Le previsioni sono quelle di un consolidamento del mercato degli alcolici in generale, e dunque anche del vino, anche se a frenare il giro d’affari dei prodotti enologici, oggi attorno al 4% del mercato degli alcolici vietnamita, ancora una volta troviamo la burocrazia, i dazi e i casi di contraffazione, molto diffusi. Al momento è in discussione un accordo di libero scambio tra il Vietnam e l’Unione Europea, che punta all’eliminazione delle tariffe doganali, oggi pari al 50% su vini e spumanti che, se entrasse in vigore presto, darebbe una grande spinta alle importazioni.
La birra è la regina dei consumi alcolici in Vietnam, mentre per quanto riguarda il vino, i Paesi maggiori esportatori sono Francia, Cile e Australia. L’Italia punta soprattutto al canale Horeca, attraverso le catene di ristoranti “occidentali” presenti nel Paese, con esportazioni che nel 2014 (dati Istat) hanno generato un fatturato di 2,6 milioni di euro, in crescita del 34% su base annua.
Da scoprire anche l’aspetto sociologico del consumo di vino in Vietnam: dove si compra, quali formati, quali vini e in quale range di prezzo. E tutti i numeri di vendita per canali, con l’off-trade (gdo, specializzati e piccole superfici) previsto in decisa crescita entro il 2019: dai 2,7 milioni di litri venduti nel 2014 si potrebbe arrivare oltre i 4 milioni. Ma anche l’on-trade (hotel e ristoranti, pub, bar, discoteche e street food): gli attuali 7,6 milioni di vendite di vini da uve (bollicine incluse) potranno superare quota 13 milioni a fine decennio.
Sul numero 37 del Corriere Vinicolo trovate tre articoli: il primo passa in rassegna tutti i dati di mercato attuali e le proiezioni da qui al 2019, mentre gli altri due approfondiscono i fattori chiave che chi vuole investire in Vietnam deve tenere in considerazione, con alcuni utili suggerimenti alle cantine che volessero entrare in questo mercato, direttamente forniti da chi vive quotidianamente il mercato, come Alex Thinh, head sommelier della società d’importazione Da Loc Wines, il più influente sommelier del Paese.
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