Caucasia Wine Thinking ha pubblicato i dati sulle esportazioni di vino dall’Argentina per l’anno 2013. Il volume totale delle spedizioni all’estero è diminuito lo scorso anno del 15,8% sul 2012, si tratta di un ribasso da 3,63 a 3,06 milioni di ettolitri; nel fatturato si è passati dai 917 milioni di dollari 2012 agli 866 dell’anno scorso (-51 milioni di dollari).
Guardando alle categorie si nota che solo per l’imbottigliato vi è stato un leggero incremento delle vendite in valore con una crescita nel fatturato FOB di circa 2 milioni di dollari (per un totale di 742,8 milioni di dollari), grazie alla crescita del prezzo medio del 2,4% visto che il volume delle esportazioni è invece calato del 2,1%.
Anche le spedizioni all’estero di spumante, in passato particolarmente dinamiche, sono calate del 15,3% in valore e del 10,8% in volume.
L’export di vino in tetra-brik è diminuito del 18,3% in volume e del 26,1% in valore.
L’export di sfuso è calato del 33,6% in valore e del 31,6% in volume; anche il prezzo medio per litro ha invece avuto un lieve calo, passando dagli 0,85 dollari 2012 a 0,83 dollari.
Per quanto concerne i mercati di destinazione gli Usa rimangono il primo acquirente del vino argentino in bottiglia (oltre che uno dei pochi mercati in crescita). Verso gli Stati Uniti, infatti, la crescita del volume degli invii e stata del 4,1%, il fatturato è cresciuto rispetto al 2012 di circa 13 milioni di dollari, per un totale di 286 milioni di dollari; il prezzo medio si è incrementato dello 0,5% per giungere a 39,30 dollari per cassa da 9 litri. Il Canada, seconda destinazione dell’imbottigliato argentino, ha fatto registrare una contrazione degli ordini del 4,8% in valore e del 5,8% in volume. Il calo delle vendite verso il Brasile è invece stato del 7,8% in valore e del 5,8% in volume.
FEB