Dallo scorso primo gennaio in Russia è possibile pubblicizzare il vino e le bevande alcoliche sui giornali e in televisione. Questa è una delle importanti novità del mercato del vino in Russia, delle quali vi è una buona sintesi, che vi riproponiamo, nella sezione Trend e Mercati della rassegna Russia 24 di Banca Intesa, rubrica curata in collaborazione con il Sole 24 Ore.
Il 18 febbraio scorso, l’agenzia statale russa Rosselkhoznadzor, ufficio che ha tra i suoi principali compiti il controllo della qualità dei prodotti agro-alimentari, ha dato il via alla riapertura delle importazioni dall’Italia delle barbatelle, prima bloccata da un embargo esistente fin dal 2013. Si tratta di un’importante riapertura, sebbene condizionata dalla presentazione da parte del fornitore di certificazioni fitosanitarie e di qualità, visto che prima del blocco, nello stesso 2013, le esportazioni di piantine d’uva verso Mosca aveva raggiunto il valore di 458 tonnellate (quella di peso è l’unità di misura dello standard doganale russo per questi prodotti).
Insomma, il governo Russo sta spingendo il settore con diverse azioni di aiuto. Per quanto riguarda la produzione locale, infatti, già aiutata dal contesto economico (svalutazione del rublo che nei prossimi anni penalizzerà il vino importato) il Governo ha reso più semplici le procedure di rilascio delle licenze alle aziende vinicole che producono vini a denominazione di origine controllata. Dal canto loro i produttori stanno facendo pressioni sui loro governanti perché si impegnino nella protezione del vino russo, minacciato oggi dalla diffusione di prodotti importati di qualità molto bassa e di provenienza spesso sconosciuta. Il Rosalkogolregulirovanie, altro ufficio governativo che ha il compito di controllare produzione, importazione e circolazione degli alcolici, ha elaborato un decreto secondo il quale vini, spumanti, vini dolci fortificati e brandy prodotti in Russia dovranno essere etichettati con speciali contrassegni che ne garantiscano l’origine.
Dal prossimo primo giugno poi le licenze per i produttori che utilizzano uva prodotta localmente saranno più facili da ottenere; al contempo queste stesse cantine saranno esentate dalla registrazione obbligatoria nel sistema informatico centralizzato EGAIS che controlla la produzione, distillazione e circolazione de bevande alcoliche.
Ricordiamo inoltre, ne abbiamo parlato qui, che allo scopo di regolare la redditività della produzione e combattere le frodi, il Cremlino ha recentemente deciso l’introduzione di un prezzo minimo per il vino, come già nel 2010 era stato fatto, con buoni risultati per la vodka.
FEB